SALERNO. Il Tribunale di Salerno potrebbe far da scenario al nuovo processo per l’ex presidente del Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari. L’ex numero 1 del Mps è coinvolto, oltre all’inchiesta che lo vede indagato insieme ad altre 19 persone, anche in un avviso di conclusione delle indagini che prelude, dunque, la richiesta di rinvio a giudizio, insieme a Nicolino Romito, ex vicedirettore generale del Mps, Gerardo Pennella e Filippo Gianvito, rispettivamente direttori della filiale di Salerno di Mps dal 2007 al 2009 e dal 2009 al 2013.Stando a quanto riporta il quotidiano, Il Corriere del Mezzogiorno , l’accusa sosterrebbe che sia Mussari che Pennella sarebbero stati coinvolti «con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso ed abusando delle relazioni di ufficio intrattenute con la società Me.Mo srl, in ordine al conto corrente n.62056.59 si facevano dare interessi e vantaggi usurari» dal 13,878% al 14,488% superiori al tasso soglia di cui alla legge n.108/1996. Inoltre, in concorso con i due direttori della filiale salernitana, e sempre sul medesimo conto della Me.Mo.srl, «in corrispettivo dell’aumento del fido da 50 mila euro a 300 mila, si facevano sottoscrivere la polizza assicurativa pro pensione Top relativa all’investimento di 100 mila euro che fino al 25 novembre 2012 fruttava un rendimento positivo pari a 11.802,24 euro; nello stesso arco temporale si facevano corrispondere quali interessi passivi sulla somma effettivamente messa a disposizione della società (pari a 200 mila euro) la somma di 48.288,23 euro e, a titolo di commistioni di massimo scoperto/corrispettivo su accordato, la somma di 10.250 euro per un totale di 58.538,23 euro» con l’applicazione di tassi di interesse tra il 14,491% e il 16,676% superiori al tasso soglia. Tasso di interesse usuraio del 10,283% anche su un finanziamento di 300 mila euro. Mussari deve rispondere dell’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta nella vicenda del crac del pastificio Amato.