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Il caso Stefano Feniello si tinge di giallo. Il padre: «Non è morto come scrive La Stampa»

PESCARA. Il caso Stefano Feniello, 28enne disperso da quando la valanga di neve ha inghiottito l’Hotel Rigopiano in Abruzzo, si tinge di giallo. Inizialmente, il giovane di origini valvesi, era stato iscritto nell’elenco delle persone ritrovate vive insieme alla fidanzata Francesca che, ancora sotto shock, ha raccontato di essere rimasta sempre mano nella mano con la fidanzata. «Stefano era difronte a me -spiega Francesca- Ci siamo tenuti mano nella mano per tutto il tempo, fino a quando sono giunti i soccorsi che mi hanno tirato fuori».

Nella giornata di ieri, il quotidiano nazionale La Stampa, ha annunciato la morte del 28enne. Ma non è dello stesso avviso il padre Alessio che si è sfogato dicendo: «mio figlio non è morto come scrive La Stampa. Tiratelo fuori»

Intanto davanti al nosocomio pescarese, cresce l’attesa e la disperazione dei familiari di Stefano. Da quattro giorni, papà Alessio, mamma Maria e il fratello Andrea, attendono notizie dell’28enne. Da due giorni, non si hanno più notizie. Le ricerche stanno proseguendo, ma tra le macerie dell’hotel pare non esserci più nessuno. Non si sentono voci. Anche il sindaco di Valva, Vito Falcone è in contatto con la Prefettura per avere notizie.

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