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Cava de’ Tirreni, abusi su minori nel centro massaggi: titolare concorda quattro anni di pena

Il titolare dell’attività concorda una pena di 4 anni per violenza sessuale. Questo deciso l’altro ieri in Corte d’appello a Napoli, chiamata a giudicare i fatti a seguito di un annullamento in Cassazione e l’impugnazione della procura generale.

Abusi su minori nel centro massaggi, 4 anni di pena per il titolare del centro

Atti sessuali su due minorenni all’interno di un centro massaggi a Cava de’ Tirreni: il proprietario dell’attività ha concordato una pena di 4 anni per violenza sessuale. Questa decisione è stata presa l’altro giorno dalla Corte d’appello di Napoli, che ha esaminato il caso a seguito di un annullamento della Cassazione e dell’impugnazione della procura generale, riguardante un’unica accusa. Sullo sfondo c’è l’inchiesta della procura di Salerno, avviata tra il 2015 e il 2016, dopo che la madre di uno dei due 17enni ha scoperto, controllando il telefono del figlio, diversi messaggi scambiati con uno degli imputati.

In primo grado erano state emesse 3 condanne per altrettanti coinvolti, poi completamente ribaltate in appello con assoluzioni totali per tutte le accuse, inclusa quella di violenza sessuale di gruppo e pornografia minorile. In primo grado, inoltre, il gestore del centro era stato assolto anche da altre due contestazioni relative alla diffusione su internet di alcuni video che ritraevano i due minorenni. Uno degli imputati, poi deceduto, aveva ottenuto un risarcimento per ingiusta detenzione.

È rimasta in piedi un’unica posizione, quella del gestore – assistito dall’avvocato Arturo Della Monica – che ha visto il suo concordato accolto dalla quinta sezione penale della Corte d’appello, con una pena di 4 anni. I giudici hanno poi rigettato la richiesta di risarcimento presentata dalla famiglia di una delle vittime nei confronti di due imputati, in relazione all’accusa di violenza sessuale di gruppo. Ci vorranno 90 giorni per conoscere le motivazioni. Secondo l’accusa, il 59enne, approfittando del suo lavoro di massaggiatore, avrebbe costretto i due minorenni a subire e compiere atti sessuali, in particolare palpeggiamenti nelle zone intime.

Le accuse

Una delle vittime, insieme a un amico, avrebbe dovuto sottoporsi a una seduta di massaggio come modello per promuovere le attività del centro. L’accusa di violenza di gruppo ha inizialmente coinvolto tre persone, che tra Natale e Capodanno di quell’anno avrebbero segregato uno dei due 17enni, abusando di lui e filmando l’accaduto. Tuttavia, l’accusa non ha retto, specialmente dopo la testimonianza della vittima. È rimasta sullo sfondo l’ipotesi di un gioco erotico, in cui tutti sarebbero stati consenzienti. Ulteriori elementi a favore della difesa sono emersi dai tabulati telefonici.

Oltre alla pena concordata di 4 anni (già completamente scontata dall’imputato), il collegio ha disposto per il 59enne l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Inoltre, sarà escluso in perpetuo da qualsiasi incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, così come da strutture frequentate da minori.

 

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