Accuse archiviate per l’inchiesta che ha visto al centro dell’attenzione il sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli e l’assessore ai lavori pubblici Nunzio Senatore. Non ci sarebbe nessuna ipotesi di falso nell’attestazione dei redditi da lavoro. “Tutto era regolare e secondo la legge”, ha pronunciato il gip. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Cava de’ Tirreni, accuse archiviate per Vincenzo Servalli e Nunzio Senatore
Il gip del Tribunale di Nocera Inferiore archivia l’inchiesta nei confronti del sindaco di Cava de’ Tirreni e dell’assessore ai lavori pubblici. “Nessuna ipotesi di falso nell’attestazioen dei redditi da lavoro. Era tutto in regola.”
Le indagini
I due furono indagati a gennaio del 2021 con l’ipotesi di falso ideologico e indebita percezione di erogazioni pubbliche. La Procura, attraverso verifiche della Guardia di Finanza, contestava ai due di aver attestato l’assenza di ulteriori attività, fiscalmente retribuite, oltre quella istituzionale. Il Comune aveva versato all’Inps contributi previdenziali per entrambe le posizioni, dal quale sarebbe poi derivato un danno economico.
In pratica, i due avevano percepito redditi da lavoro autonomo, ottenendo benefici di natura previdenziale illegalmente concessi.
La decisione del Gip
“La chiusura della partita Iva soltanto nel giugno 2017 – dice il gip – appare plausibilmente dettata dalla necessità di incamerare le provvigioni relative a contratti stipulati precedentemente ed in prossimità della data di cessazione dell’attività lavorativa quale intermediario, come pur rilevato nella relazione di consulenza tecnica“. Stessa dinamica anche per l’assessore Senatore dove la somma oggetto d’indagine non derivava da incarichi nel periodo successivo alla data autodichiarazione “essendo riferibile ad un contratto di prestazione autonoma occasionale”.
“Inoltre si condividono le osservazioni del pm circa il mancato superamento della soglia di 5000 euro richiesta dalla legge per i contratti di collaborazione occasionale, al fine dell’insorgenza dell’obbligo di iscrizione alla gestione separata Inps e versare i relativi contributi”.