Un 44enne di Cava de’ Tirreni, inizialmente accusato di stalking, lesioni e tentata violenza sessuale nei confronti della sua ex fidanzata, è stato assolto dopo che il processo ha rivelato una verità ben diversa da quella riportata nella denuncia. L’uomo, difeso dall’avvocato Mario Secondino, era stato accusato dalla sua ex, una cittadina marocchina residente a Oliveto Citra, di minacce, aggressioni e tentata violenza sessuale risalenti al 2018 come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Cava de’ Tirreni, accusato di stalking e assolto: fu la compagna ad accoltellarlo
Secondo l’accusa, l’imputato avrebbe perseguitato la donna con telefonate e messaggi intimidatori e, durante una serata trascorsa insieme, avrebbe tentato di aggredirla sessualmente, reagendo violentemente al suo rifiuto. La donna aveva inoltre descritto l’ex come violento a causa di presunti problemi di alcolismo. Tuttavia, durante il processo è emersa una versione dei fatti differente, grazie alla testimonianza dell’imputato e alle prove presentate dalla difesa.
L’uomo ha raccontato che, in realtà, la sua ex lo aveva invitato a casa sua per tentare di riconciliarsi. Una volta lì, tuttavia, i due avrebbero discusso quando lei avrebbe preteso del denaro che lui non poteva darle. Di fronte al rifiuto, la donna avrebbe bloccato la porta di uscita e impugnato un coltello, colpendo il 44enne al braccio. L’imputato, temendo per la propria incolumità, ha reagito per difendersi. Riuscì a lasciare l’appartamento solo grazie all’intervento della cugina della donna e si recò poi in ospedale per farsi medicare.
Il processo
La difesa ha presentato al tribunale referti medici che confermavano le ferite subite dall’imputato e una serie di messaggi tra i due, nei quali la donna lo esortava a incontrarsi e a lasciare l’attuale fidanzata, condizione che aveva omesso nella sua denuncia. Questi elementi hanno smentito la versione della presunta vittima, portando all’assoluzione dell’uomo dalle accuse di stalking, tentata violenza sessuale e lesioni. Nel caso delle lesioni, il tribunale ha riconosciuto che l’uomo agì per legittima difesa.