Reportage: le cave di Puglietta a Campagna, tra rifiuti abbandonati ed amianto. Le Cave di Puglietta, una zona di Campagna da decenni al centro della cronaca per sospetti smaltimenti illeciti di rifiuti, smaltimenti che hanno attirato nel corso degli anni l’attenzione della magistratura che ha condotto non poche indagini.
Le cave di Puglietta a Campagna, tra rifiuti ed amianto: il nostro reportage
Ci siamo recati sul posto per documentare la realtà di quella zona. Le Cave di Puglietta sono situate nell’omonima località campagnese, occupano una vastissima area che comprende ben 13 cave, alcune abbandonate, altre ancora attive, in cui fino agli anni ‘90 venivano praticate estrazioni di materiale sabbioso da impiegare nell’edilizia. In quella zona vi si accede da una strada sterrata in località piani di puglietta, una volta arrivati alla fine della strada, ci si ritrova in una zona isolata, quasi disabitata, eccetto qualche abitazione visibile in lontananza. Si osservano subito varie cave, poco distanziate l’una dall’altra.
Alcune sono state livellate e bonificate, altre invece abbandonate, sono infatti ben visibili i mezzi usati per l’estrazione del materiale sabbioso avvolti dai rovi, altre Cave sembrano invece ancora attive, con terreno appena smosso. Tuttavia, la nostra attenzione si focalizza in particolare su una cava: la cava Pietracciaia, la prima cava visibile dalla strada, posta sulla sinistra. Si tratta di una delle cave più antiche, nonché la principale imputata nella vicenda degli smaltimenti illeciti di rifiuti. Ed è proprio su questa Cava che decidiamo di concentrare la nostra indagine.
Vista dall’esterno, quindi dalla strada, sembra una normale cava in disuso, coperta da una boscaglia fitta che non consente di vedere cosa c’è all’interno. Decidiamo di scendere nella cava, parcheggiando quindi l’auto sul ciglio della strada e addentrandoci attraverso un sentiero, quasi impervio a causa della boscaglia, percorribile solo a piedi o con mezzi adatti all’off road. Man mano che si percorre il sentiero si iniziano a scorgere i primi segni dell’inciviltà e dell’incuria: rifiuti abbandonati ovunque, forse lanciati da sopra, ma alcuni sembra siano stati adagiati.
Ci sono rifiuti di ogni genere: teli di plastica, pneumatici di auto, armadi, materassi, insomma un po’ di tutto. Una volta arrivati al centro della cava, notiamo però qualcosa di ben più preoccupante: due serbatoi in amianto. Sono nascosti da un anfratto roccioso e da una fitta boscaglia, sembrano abbandonati da tempo, sono infatti ben visibili i primi segni di degradazione tipici del materiale, la stessa degradazione che però libera le pericolosissime polveri killer dell’amianto.
Non possiamo fare a meno di notare la doppia pericolosità della scoperta: l’intera zona delle Cave di Puglietta è costituita da terreno friabile (sabbia appunto) e nel sottosuolo vi sono numerose falde acquifere, tra cui si menziona il Trigento, un affluente del fiume Tenza che attraversa tutta Campagna.
Un rischio non di poco conto, se si pensa che la stesse falde acquifere potrebbero essere inquinate da quell’amianto eroso dai fenomeni atmosferici.
Sembra dunque che il problema delle Cave di Puglietta sia ben lontano dall’essere risolto.