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Cieca per medici, non per i pm: 52enne assolta

SAN CIPRIANO PICENTINO. Cieca per i medici, truffatrice per gli investigatori: dopo quattro anni arriva la sentenza che sancisce la malattia della donna, dopo un lungo calvario giudiziario.

Giuseppina Cioffi, 52 anni, casalinga di San Cipriano Picentino è stata pedinata e filmata dalla Guardia di Finanza di Salerno. Per quattro anni è stata sotto inchiesta, ritenuta una falsa invalida dalla Procura della Repubblica di Salerno, una truffatrice da 300mila euro.

«La nostra cliente è stata sottoposta a visite umilianti, nonostante i medici dell’Asl avessero dichiarato che era cieca e avesse diritto alla pensione di invalidità – affermano gli avvocati Tullio Toriello e Giovanni Chiarito – Dopo quattro anni finalmente abbiamo ottenuto il proscioglimento. La nostra cliente è innocente, la sua malattia è vera, la pensione che riceve è legittima».

Giuseppina ha «una distrofia maculare come la cantante Annalisa Minetti», precisano i due legali. Il braccio di ferro è stato lungo. Gli avvocati hanno mostrato agli investigatori varie sentenze della Cassazione a favore della 52enne. La Procura ha ritenuto invece che Giuseppina fosse un’abile truffatrice. Negli atti viene descritta come una donna che: «simulava platealmente lo stato di cecità».

Per questo motivo il pm Fittipaldi ha nominato due periti e chiesto il sequestro dei beni della donna: 300 mila euro da congelare presso due istituti bancari. Gli avvocati Toriello e Chiarito hanno impugnato la richiesta di sequestra davanti al gip De Simone e hanno vinto. Il pm Fittipaldi ha presentato un altro ricorso al tribunale del Riesame che per la seconda volta ha rigettato l’istanza.
Il patrimonio della signora Cioffi non è stato mai sequestrato. Ma l’indagine è comunque proseguita. La svolta nell’inchiesta è arrivata grazie al secondo medico nominato dalla Procura della Repubblica: «Per mesi – affermano gli avvocati Toriello e Chiarito – abbiamo chiesto la fluorangiografia, un esame specifico al posto di inutili accertamenti. Il secondo medico nominato dalla Procura ci ha ascoltati e siamo riusciti a ricostruire la verità. È stata dura per noi avvocati e umiliante per la cliente».
Fonte: il mattino
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