“Un atto incivile e ingiustificabile”. Così Giuseppe Coccorullo, presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, ha definito l’atto vandalico che ha deturpato la Torre del Telegrafo, situata in località Scogliera ad Ascea Marina. La storica torre, risalente al XVI secolo, è stata imbrattata con scritte colorate realizzate con vernice spray da ignoti writers. L’episodio ha provocato indignazione sia tra le autorità locali che tra i cittadini, trattandosi di un monumento di grande valore storico e paesaggistico, simbolo della difesa costiera contro i corsari del Regno di Napoli come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Cilento, deturpata la Torre del Telegrafo di Ascea Marina
Il presidente Coccorullo ha subito dato disposizione agli uffici del parco di avviare tutte le azioni necessarie per individuare i responsabili e ripristinare l’antica struttura. La denuncia dell’accaduto è partita ieri, quando turisti e residenti hanno notato le scritte e hanno condiviso le immagini sui social, innescando una reazione immediata e unanime di sdegno.
La Torre del Telegrafo, sebbene ridotta a rudere, rappresenta ancora uno dei principali punti di riferimento della zona, sia per il suo valore storico che per il contesto naturale che la circonda. È infatti collegata al “Sentiero degli Innamorati”, un percorso panoramico inaugurato nel 2017, che offre una vista mozzafiato sul mare.
La condanna
Anche il Comune di Ascea, guidato dal sindaco Stefano Sansone, ha espresso profondo disappunto. Il vicesindaco Pietro D’Angiolillo ha sottolineato come episodi del genere evidenzino la necessità di maggiori controlli sul territorio, sottolineando che non si può lasciare la responsabilità della sorveglianza solo ai comuni: «Lo Stato deve fare la sua parte, altrimenti questi atti continueranno».
L’episodio ha acceso un dibattito sulla protezione del patrimonio culturale e paesaggistico, evidenziando la necessità di misure preventive più efficaci per evitare che episodi simili si ripetano. Anche la comunità locale si è unita alla condanna unanime, difendendo con forza uno degli angoli più suggestivi della costa cilentana, affermando che un gesto vandalico non può compromettere il valore di un bene pubblico così prezioso.