PAGANI. Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione del presidente dell’Associazione Nazionale No Aids “Onlus”, Giuseppe Barone che, tramite una lettera indirizzata all’Amministrazione comunale di Pagani, ha denunciato le cattive condizioni in cui versa il cimitero.
«Egr. Sindaco,
mi scusi l’irruenza con cui affronto un argomento di tale delicatezza, ma la questione mi preme particolarmente: volevo ricordale il degrado in cui versa il cimitero cittadino. Erbacce e sterpaglie, nicchie aperte e abbandonate tetto scoperto dell’ossario comune.
Una situazione igienico sanitario che lascia l’intera città senza parole, a causa della non pulizia, ci sono insetti ovunque e di ogni genere, ciò che rende il cimitero un posto poco igienico. Il Camposanto è un luogo Sacro di ritrovo e ritengo debba essere non dico accogliente, ma almeno curato decorosamente per chi si resa per nel salutare i propri cari e per il rispetto degli stessi defunti. La cosa più grave che i servizi igienici per i visitatori sono igienicamente impraticabili. Gli addetti alle lapide, lasciano in ogni dove residui ovunque, per tanto le chiedo di conoscere se lo smaltimento e a loro carico o il tutto viene addebitato al Comune. Per non parlare delle fontane che sono più delle volte a secco e molte persone si sono attrezzati con taniche portando loro acqua dall’esterno per la pulizia delle lapide.
P R E M E S S O
che la carta dei servizi cimiteriali del Comune di Pagani recita: “viene assicurata la presenza di un addetto in divisa che percorre i viali del cimitero con frequenza regolare e con compiti di sorveglianza, assistenza al pubblico e intervento in caso di richiesta”. Le posso assicurare che nulla di quanto menzionato nella carta dei servizi viene garantito, anzi è difficile, se non impossibile, procedere all’identificazione dello stesso personale sprovvisto di traghettino con nome e mansione.
La invito a voler intervenire, ripristinando rapidamente le condizioni di decoro e il rispetto del culto dei nostri defunti, vigilando sull’esecuzione dei lavori ed ammonendo le ditte non autorizzate che ancora oggi sono presenti nel luogo sacro».