SCAFATI. Il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti in risposta alle fantasiose ma gravi accuse del Pd: “La lotta alla camorra e la battaglia per la legalità si portano avanti con azioni concrete. La marcia ‘politica’ da loro organizzata non è servita a liberarli dai peccati e dagli scempi che hanno causato in questa Città con la loro gestione della cosa pubblica! Le bombe esplose nelle attività commerciali, tra le quali quella del sig. Nappo, quelle nell’auto di qualche delinquente locale e a casa della famiglia del consigliere D’Alessandro mi preoccupano, ma non solo, dimentica il PD di citare altri eventi che interessano il vivere civile della nostra città, che forse non sono di loro interesse ma di mio sicuramente si, ed è per questo ho scritto al Prefetto per la convocazione del Comitato ordine pubblico e sicurezza e chiesto più volte l’elevazione della Tenenza dei Carabinieri in Compagnia.Premesso questo,voglio ricordare agli smemorati del Pd che:
Quando la camorra imperava in questa Città, io la combattevo da giornalista anche in modo feroce e ricordo esattamente chi erano i protagonisti.
Non ho mai negato il mio rapporto politico con Nicola Cosentino, all’epoca coordinatore regionale di FI con il quale ho avuto sempre, come ho detto più volte, rapporti fondati sul rispetto istituzionale come è normale che sia in ragione del ruolo politico che ciascuno ricopre in quel dato momento.
Non sono mai stato coinvolto nei decreti di scioglimento per camorra dei Consigli Comunali di Scafati e Battipaglia.
Non ho mai negato l’accesso ai vigili urbani nella mia abitazione, mentre qualche consigliere comunale di opposizione l’ha negato per ben tre volte: come mai, se non c’è nulla da temere ed anzi si svolge un ruolo istituzionale e quindi di esempio?
Non sono tra i personaggi che con le costruzioni, vere e proprie colate di cemento, hanno scempiato questa Città: in questo senso sarò ricordato per il mio “gravissimo” abuso personale di 1,83 centimetri quadrati ma non per aver costruito quale imprenditore il centro commerciale Plaza o per aver regalato l’area Copmes ad Artioli.
Non sono a capo di una famiglia che con una semplice delibera ha trasformato un’area verde in un centro sportivo attrezzato quale la “Gymnasium”, di rilevanza imprenditoriale familistica.
Non sono colui che ha permesso, durante il proprio mandato elettivo, l’abuso edilizio del sig. Nappo nel cuore di S. Pietro in un’area destinata ad un’opera sociale
Non vorrei deludere gli amici del PD ma io il bene di Nappo l’ho proprio confiscato, demolendo le opere abusive senza alcun onere finanziario a carico dell’ente, in quanto le stesse spese di demolizione sono in fase di recupero da Nappo. Per essere precisi e chiari, il PD ricorderà che all’epoca aveva avviato la procedura di esproprio senza però mai portarla a termine ed anzi consentendo la realizzazione degli abusi. Mi meravigliano queste dimenticanza, sia del sig. Nappo che del PD, e mi meraviglio anche di quest’ultima nota quasi congiunta: saranno mica d’accordo? Il fatto che il figlio del sig. Nappo si dichiari oggi mio elettore è sicuramente, come da lui stesso dichiarato, per le cose buone che ho fatto per la città, e non certo per ringraziarmi per la confisca del bene di famiglia: in tal caso, avrebbe ben dovuto votare il PD!