Sabato 22 aprile, alle ore 18.30, presso lo Spazio Civico 23 di Salerno sarà inaugurata la mostra personale dell’artista Calogero Barba. Già dal titolo “Colture in campi“, la ricerca artistica mette in evidenza la scansione dei passaggi necessari ad una “gestione delle colture/culture”, come la qualità, attenta e pazientemente indagata degli oggetti, estrapolati e rigenerati, ma al tempo stesso conservatori di omogeneità, freschezza d’intenti, custodi di un’aura fortemente allusiva ad un mondo antropologicamente ravvivato.
Composizioni particolari nel segno della semplicità, laddove esposizione e traduzione simbolica si alternano in un gioco di possibili combinazioni dalla forma e dalla sostanza evocative. Opere dal “basso impatto ambientale“, connaturate con lo stesso prodotto di cui sono fatte, semplici e funzionali, aperte a qualsiasi interpretazione seppure ancorate alla “terra” d’origine.
Altro aspetto presente nelle opere di Barba è il discorso sul simbolo, parte essenziale di una dimensione visiva ben precisa. A tal proposito, Angelo D’Amato, gallerista e curatore dell’evento scrive: «Per Nelson Goodman il simbolo ha una doppia funzione, ovvero quella di esemplificare, cioè di indicare metaforicamente l’oggetto che si vuole rappresentare e, allo stesso tempo, di mostrare, attraverso particolari caratteristiche, come colore, forma, dimensione, la propria categoria di appartenenza. Dunque il simbolo ha una doppia valenza, quella di rappresentare e di “rappresentarsi”. Nel caso di Barba però le sue opere oggetto sembrano eludere questa doppia “direzione” poiché, in una dimensione quasi tautologica, gli elementi che le costituiscono non rimandano se non a sé stesse. In sintesi non hanno la necessità di “stare per” qualcos’altro ma rimangono ancorate alla loro presenza in quanto oggetti».
L’oggetto rappresentato da Calogero Barba, rientra in qualche modo nella metamorfosi di una incarnazione duchampiana della memoria, in quanto, perdendo la sua specificità funzionale, diviene reperto di un passato che si modella alla volontà dell’autore, per essere poi celebrato, battezzato e riconosciuto opera d’arte dalla dimensione culturale ed artistica che lo ospita, lo accoglie.
L’esposizione sarà fruibile dal 22 aprile al 6 maggio, presso Civico23 di Salerno, in via Parmenide 23, negli orari di apertura della galleria.
di Nunzia Giugliano