Prima della riforma, la Corte di Appello di Salerno comprendeva 4 tribunali: Salerno, Nocera Inferiore, Sala Consilina e Vallo della Lucania. Poi, con gli accorpamenti, il Tribunale di Sala è stato unito a quello di Lagonegro, che appartiene alla Corte di Appello di Potenza.
Ora un residente nel territorio prima coperto dal tribunale salese, deve recarsi a Potenza, se ha una causa in Corte di Appello; a Lagonegro, se ne ha una in tribunale; a Sala Consilina, per il Giudice di pace; a Salerno, per la Commissione tributaria o per un ricorso amministrativo innanzi al Prefetto; a Napoli, per il Tribunale regionale delle acque pubbliche.
Ma al ministero, non contenti, hanno deciso anche la soppressione di numerosi uffici del Giudice di pace con il decreto legislativo 156 del 2012, sfociato poi nel Decreto ministeriale 10 novembre 2014. Gli uffici salernitani di via Prudente ora ospitano anche quelli di Amalfi, Capaccio, Montecorvino Rovella e San Cipriano Picentino perché i rispettivi comuni si sono visti impossibilitati a mantenere aperte a proprie spese le sedi soppresse.
Solo Eboli ha resistito, ma i risultati sono stati pessimi: il ministero, soppresso l’ufficio, ha collocato altrove i propri dipendenti per cui a dicembre 2014 la cancelleria del Giudice di pace di Eboli è rimasta letteralmente deserta, tanto da indurre il presidente della Corte di Appello di Salerno, Matteo Casale, a disporre l’applicazione straordinaria di un dipendente ministeriale da Salerno ad Eboli per un paio di giorni a settimana.