SALERNO. Corteo di senegalesi a Salerno. Dopo settimane di botta e risposta tra i rappresentanti della comunità ed i vertici comunali hanno deciso di scendere in strada per protesta. A darne notizia La Città. La motivazione della protesta la decisione di spostare il mercato etnico in un altro luogo.
«A fine febbraio ci è stato imposto di lasciare quel luogo, dove abbiamo esercitato la nostra professione per oltre dodici anni – spiegano i rappresentanti sostenuti dalla Cgil – a seguito di ciò, abbiamo deciso di manifestare per il nostro diritto al lavoro. Tuttavia il 9 aprile, abbiamo annullato il corteo previsto poiché l’Amministrazione ci aveva promesso un nuovo accordo: la collocazione nel piazzale Salerno Capitale, nelle vicinanze del Grand Hotel Salerno.
Le comunità, sentendo proprio il momento di crisi che attraversa l’Italia e non volendo rappresentare un intralcio all’Amministrazione, a malincuore, decisero di accettare l’accordo. Dopo qualche giorno, per motivi sconosciuti, l’Amministrazione ci comunicò dell’impossibilità del progetto.
Così siamo arrivati a oggi. Non ci è mai stato chiesto un parere sulla questione e la possibilità di concordare insieme alle autorità una risoluzione definitiva. Pretendiamo che le istituzioni ci riconoscano come lavoratori e che ci venga affidato un luogo dove poter lavorare legalmente senza essere discriminati in nessun modo, in particolare da chi ci definisce abusivi».
L’assessore al Commerio Dario Loffredo, il quale è stato in prima linea nelle contrattazioni con la comunità senegalese, risponde senza mezzi termini: «fermo restante la nostra convinzione che ciascuno ha diritto a scioperare ci risulta ostico comprendere le ragioni di questa protesta, considerando la disponibilità al dialogo che questa Amministrazione ha dimostrato nei confronti di cittadini che riteniamo salernitani a tutti gli effetti».
Lo sfratto dal sottopiazza Concordia è stato necessario, a detta di Loffredo, in quanto vi erano gravi rischi legati alla sicurezza. In secondo luogo, precisa l’assessore, non è stato il comune a prendere la decisione ma l’autorità portuale.
«In alternativa abbiamo attrezzato degli spazi a Torrione sul Lungomare Marconi, abbiamo inoltre proposto un’esenzione dalla Cosap per sei mesi e messo in campo tutte le forze per rendere attrattivi quei luoghi, dove, tra l’altro, si stanno tenendo altri mercati con notevole successo.
Davanti al rifiuto e non potendo accettare la proposta del Grand Hotel Salerno, abbiamo accettato l’ipotesi avanzata della Cgil di destinare loro via Tenente Calò. Nonostante fosse una soluzione che arrivava dal sindacato, comunque, le due comunità non hanno accettato. Francamente abbiamo fatto tutti gli sforzi per venire incontro alle loro esigenze. Tuttavia la porta rimane sempre aperta».