SALERNO. Dopo diciotto mesi di stop, i lavori nel cantiere più contestato della città, potrebbero riprendere. Due giorni fa l’amministrazione comunale ha infatti rilasciato il permesso a costruire per il Crescent, dopo aver chiuso un farraginoso iter con la Soprintendenza, ed aver adeguato il progetto originario alle prescrizioni imposte dall’ex timoniere dell’ente di via Tasso, Gennaro Miccio. Intascato il via libera, la società dei fratelli Elio ed Eugenio Rainone, presenterà l’istanza di dissequestro ai giudici della seconda sezione penale del tribunale che stanno facendo le pulci alla mezzaluna di Bofill nell’ambito di un’inchiesta nella quale sono imputati l’ex sindaco Vincenzo De Luca ed altre ventuno persone tra tecnici, funzionari e componenti della giunta (martedì si terrà la prossima udienza).
Con la sola concessione edilizia comunale, è bene precisarlo, gli operai della Crescent srl non potranno tornare al lavoro per ultimare il megacondominio sul mare: per farlo è necessario che la Procura dia l’assenso alla rimozione dei sigilli che furono posti nel novembre del 2013. Una scelta difficile, soprattutto perchè tra i reati ipotizzati dagli inquirenti, c’è anche quello di lottizzazione abusiva.