SALERNO. Nessun passo indietro: il Crescent non si tocca e tantomeno il Pua. L’unica concessione formale che l’amministrazione comunale è disposta a fare al soprintendente Gennaro Miccio, per ottenere una autorizzazione paesaggistica che viene data per scontata, è la rinuncia a realizzare l’edificio Trapezio, area che «potrebbe anche essere destinata a verde attrezzato». E’ quanto emerge dal verbale dell’incontro avuto tra una delegazione di Palazzo di Città e i vertici dell’Ente di via Tasso, l’11 settembre scorso, data della convocazione del tavolo tecnico di confronto che fu diviso in due parti: la mattina vertice con la Crescent srl e gli ambientalisti di Italia Nostra, il pomeriggio riunione riservata con lo staff del sindaco De Luca. Che a quanto si legge nel verbale, ha voluto dettare le proprie condizioni al rappresentante locale del Mibac. Regola numero uno, giù le mani dal Pua. L’avvertimento a non modificare il Piano urbanistico attuativo, viene poi supportato da un ragionamento meramente economico. Piazza, sottoservizi e parcheggi sono infatti legati a finanziamenti pubblici che, si legge nel verbale, «saranno revocati se non viene rispettato il cronoprogramma dell’esecuzione dei lavori». Lavori che il Comune chiede di poter riprendere immediatamente, «salvo diversi impedimenti». A questo punto è Miccio a ricordare che gli «impedimenti» a riaprire il cantiere di piazza della Libertà, non riguardano in ogni caso le sue decisioni, quanto la magistratura penale, che di quell’area ha disposto il sequestro. In virtù dei sigilli, che non consentono l’immediato ingresso delle ruspe, il soprintendente «ritiene di poter riconsiderare l’argomento e si riserva di esprimersi o unitamente al provvedimento conclusivo o eventualmente in occasione di prosecuzione di lavori del presente tavolo». Insomma, una data entro la quale comunicare un sì o un no, Miccio non l’ha data, anche se sia la Crescent srl che il Municipio hanno chiesto la decorrenza di 45 giorni a partire dall’11 settembre. Quindi l’atteso parere dovrebbe giungere entro il 27 ottobre. Il Comune, certo di aver ottemperato ai dettami imposti dal Consiglio di Stato (che chiedeva lumi sulla descrizione dell’edificio, sul contatto paesaggistico nel quale si colloca e sul rapporto tra edificio e contesto), attende ora che la Soprintendenza renda sul Crescent «parere positivo con una motivazione che rispetti i criteri normativi indicati al punto 12 della sentenza del Consiglio di Stato». Quanto al progetto complessivo del Fronte del mare, l’amministrazione «fornisce ampie assicurazioni circa il ripascimento della spiaggia di Santa Teresa che ridisegna la linea di costa dall’apice del molo di Levante del porticciolo, e proseguirà fino a piazza della Concordia». Per convincere Miccio del fatto che il restyling dello storico arenile dei salernitani potrà mitigare l’impatto dell’emiciclo, lo staff di De Luca, fa mettere a verbale che «in una prima fase verrà data priorità assoluta alla spiaggia di Santa Teresa, il cui intervento è già in atto ed è inserito nel progetto di riqualificazione in corso». L’unica concessione che viene fatta dal palazzo di città è la cancellazione dell’edificio Trapezio. Ma solo perché, dovendo rimanere in piedi gli stabili destinati a Capitaneria di porto viene meno la necessità di realizzarlo.