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Crisi della castagna, il comune costretto a chiedere lo stato di calamità

ROCCADASPIDE. Roccadaspide chiede il riconoscimento dello stato di calamità naturale. La crisi è nel settore castanicolo.
La situazione di crisi si presenta già dal 2012, anno in cui si è registrato un -70% della produzione. La situazione nel tempo si è poi aggravata fino a presentare un calo di circa il 90%.

“L’amministrazione comunale di Roccadaspide, per quanto gli è consentito dalle vigenti norme, intende fornire il proprio sostegno ai castanicoltori locali colpiti così duramente nelle loro attività economiche”,  è quanto fanno sapere da palazzo di città.



Gli amministratori locali, infatti, non dimenticano che “da sempre una delle principali attività economiche del territorio di Roccadaspide è la coltivazione dei castagni ed in particolare del Marrone Igp fiore all’occhiello delle produzioni locali” e che “purtroppo, da diversi anni, i castagneti presenti nel territorio montano del Comune di Roccadaspide sono interessati da una grave patologia, il cinipide galligeno, con graviripercussioni per i coltivatori locali che spesso traggono da tale coltura l’unica fonte di reddito”.

Inutili le azioni fin ora avviate d’intesa con la Regione Campania per contrastare l’agente patogeno attraverso antagonisti naturali. Di qui l’appello necessario alle istituzioni.

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