SALERNO. «Apprendo che la Regione Campania, dopo cinque anni di vuoto assoluto sulle politiche ambientali e sul ciclo dei rifiuti, ha proceduto a nominarmi Commissario ad acta per l’attuazione della legge regionale sui rifiuti. È del tutto scontato il mio rifiuto di tale nomina, che appare un atto solo provocatorio, alla scadenza imminente del Consiglio Regionale. Ribadisco, nel merito, la posizione espressa già da me e da quasi tutti i sindaci interessati.1) A quanto ammontano i debiti di consorzi e società provinciali? Come si può procedere, senza che la Regione comunichi questo dato essenziale, per qualunque scelta organizzativa? Ad esempio, a quanto ammonta il debito della società del Comune di Mercato San Severino, di cui è sindaco l’Assessore regionale all’Ambiente?
2) Perché i commissari liquidatori, nominati da quattro anni nelle varie strutture, non anno definito i piani di liquidazione? In qualche caso, i “commissari liquidatori” hanno fatto, anche di recente, assunzioni clientelari, i cui costi graverebbero sui cittadini.
3) La Regione vuole scaricare i debiti accumulati sui tanti comuni virtuosi e sulle bollette delle famiglie, perché le tariffe devono coprire tutti i costi. Io sono in totale dissenso. Fra l’altro, i cittadini campani, per lo smaltimento fuori regione dell’umido prodotto, pagano già i costi in più derivanti dalla mancata realizzazione degli impianti di compostaggio.
Per queste ragioni di merito, quasi tutte le amministrazioni comunali interessate hanno assunto posizioni critiche.
In queste condizioni, la Regione si assuma tutte le sue responsabilità. Vedrà la nuova Giunta Regionale di dare una soluzione seria e definitiva al problema dei rifiuti». È quanto dichiarato dal sindaco Vincenzo De Luca in seguito alla nomina di commissario ad acta, motivando le ragioni che lo spingono a rifiutare ogni incarico.