«La Severino viola la Costituzione perché stabilisce che la legge vale per i sindaci e i dirigenti e non per la casta di deputati, senatori e ministri. Paradossalmente, fossi stato ancora viceministro, sarei stato tranquillo. Ma le pare un paese civile e serio questo?». Lo afferma il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, in una intervista a Panorama nella quale, interrogato su un rischio di sospensione, afferma: «Vorrei rasserenare tutti. Innanzitutto la procedura è chiara: sarà comunicato al presidente del Consiglio che il presidente della Campania, eletto da un milione di “impresentabili”, otto anni fa ha adoperato l’espressione project manager al posto dell’espressione coordinatore. E quindi Renzi sarà informato di questo grave “delitto” che pende sulla mia persona, sarà informato che una sentenza mi ha condannato per “reato linguistico”.
Dopodiché Renzi sarà obbligato a consultare, questo prevede la procedura, il ministro dell’Interno, poi sentirà il ministro degli Affari regionali, poi penso che vorrà sentire l’avvocatura dello Stato perché, insomma, la faccenda è delicata e non ci sono precedenti e, caspita, stiamo parlando della seconda regione d’Italia. Dopodiché decide. Se decide che il “reato linguistico” è tale».
L’ex sindaco di Salerno conclude: «Io invoco un atto di “rottura” totale rispetto a questa idiozia di cui stiamo parlando. Ma non voglio caricare di questa responsabilità il presidente Renzi che ha già avuto fin troppo coraggio e fin troppa correttezza istituzionale. Io avrei cambiato prima delle elezioni. Renzi si è rifiutato di prendere quell’iniziativa ed è stato anche questo un atto di grandissima correttezza istituzionale. Ma ora che le elezioni sono finite, veniamo alla sostanza.
Dunque, Renzi può approfondire, ma sapendo che se non cambia la legge tutto resterà come prima. Dopodiché decide.
Lui sospende? Io ricorro. Alla Corte d’Appello di Bari. La quale, di fronte ad un analogo provvedimento del Presidente del Consiglio, ha reimmesso nelle sue funzioni pubbliche un consigliere regionale».
(Fonte: la città di salerno)