Dal 1989, quando è stata introdotta la procedura, sono 433 i Comuni in Italia che hanno dichiarato il dissesto. Il più grande è Napoli, unico caso dove si è registrato il fallimento provinciale. Campania e Calabria detengono tutti i record in fatto di dissesti comunali. Nel loro territorio si concentra il 55% degli enti che hanno dichiarato il dissesto, il 77% dei fondi statali a copertura dei mutui e l’84% dei trasferimento aggiuntivi.
In provincia di Salerno, sono 30 i Comuni che hanno dichiarato dissesto. I più grandi sono Nocera Inferiore, che all’epoca del default – nel 1990 – contava 48.282 abitanti, e Battipaglia (47.052 abitanti nel 1994). Il più piccolo è Valle dell’Angelo, 458 abitanti nell’anno del dissesto (1993).
L’annus horribilis del dissesto in provincia di Salerno è stato il 1989, quando ben 12 Comuni hanno spento i fari (Ascea, Castel San Lorenzo, Controne, Corleto Monforte, Magliano Vetere, Monteforte Cilento, Roccagloriosa, San Mauro La Bruca, Sapri, Serramezzana, Stella Cilento, Trentinara), quasi tutti nel Cilento.
Sarà un caso, ma molti dei Comuni che già hanno dichiarato il dissesto (come Battipaglia), hanno di recente aderito alla procedura di riequilibrio finanziario per sanare situazioni economiche disastrose.
Ecco l’elenco dei Comuni che hanno dichiarato il dissesto in provincia di Salerno, con accanto l’anno del default.
- Altavilla Silentina 1992
- Amalfi 1994
- Ascea 1989
- Battipaglia 1993
- Bellosguardo 1995
- Castel San Lorenzo 1989
- Controne 1989
- Corleto Monforte 1989
- Eboli 1994
- Felitto 1991
- Laurino 1993
- Magliano Vetere 1989
- Montecorvino Pugliano 1992
- Monteforte Cilento 1989
- Nocera Inferiore 1990
- Ottati 1992
- Pertosa 1997
- Ravello 1997
- Roccagloriosa 1989
- Salvitelle 1994
- San Mauro La Bruca 1989
- Sapri 1989
- Sarno 1990
- Sassano 1994
- Serramezzana 1989
- Siano 1990
- Stella Cilento 1989
- Stio 1990
- Trentinara 1989
- Valle dell’Angelo 1993