Cronaca Salerno, Salerno

Ciclista morto a Salerno, indagato il conducente del camion che ha perso il carico di ecoballe

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Domenico Campanile

Per l’incidente avvenuto a Salerno, nel quale è morto il ciclista Domenico Campanile, è indagato il conducente del camion che ha perso il carico di ecoballe. Si tratta di un uomo originario di Napoli. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Ciclista morto a Salerno, indagato il camionista

In merito alla tragedia avvenuta in via fra’ Generoso, la procura ha avviato un’inchiesta per omicidio stradale nei confronti del camionista della ditta di Sarno, che trasportava le ecoballe. L’uomo è originario di Napoli. Una delle balle, del peso di 2.500 chili, è caduta e ha travolto, causando la morte di Domenico Campanile, un imprenditore 49enne di Casagiove, e ha ferito un suo amico di Santa Maria Capua Vetere, attualmente ricoverato presso il San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Quest’ultimo ha riportato la frattura del femore e della tibia; le sue condizioni sono stazionarie: è in Chirurgia d’urgenza ma non è stato ancora operato.

I due uomini si trovavano con un gruppo di motociclisti diretti in Costiera Amalfitana per la loro consueta pedalata del sabato mattina. La segnalazione è stata inviata alla procura dagli agenti della Polizia Municipale, sotto il comando di Rosario Battipaglia, che sono intervenuti sul luogo insieme alla polizia della questura di Salerno. Al momento, il corpo dell’uomo è sotto sequestro. Questa mattina, il pm Katia Cardillo potrebbe decidere di disporre un’autopsia sul cadavere per chiarire le cause esatte del decesso. Le valutazioni spettano alla procura, anche se tutti i soccorritori si sono mobilitati nel disperato tentativo di salvare la vita al 49enne di Casagiove. I vigili del fuoco hanno utilizzato una gru per rimuovere la massa di rifiuti e liberare il motociclista, mentre i sanitari hanno cercato di rianimarlo prima di trasferirlo in ospedale, dove Campanile non è mai arrivato vivo.

L’inchiesta

Un ulteriore aspetto su cui la procura sta attualmente concentrando le indagini riguarda chi abbia effettivamente caricato le ecoballe sul camion della ditta di Sarno. Questa indagine è stata affidata agli agenti della Squadra mobile, che sabato si sono recati a Sarno per esaminare le modalità di carico e i sistemi di sicurezza adottati. Da quanto emerso finora, i rifiuti, tutti in regola, erano destinati al porto di Salerno, da dove avrebbero dovuto essere spediti in Grecia. Gli accertamenti si stanno ora estendendo anche al flusso commerciale delle ecoballe, composte da rifiuti indifferenziati, oltre che ai protocolli di sicurezza utilizzati durante la preparazione del carico. Al momento, le indagini si limitano a verifiche e audizioni delle persone coinvolte nel percorso di questi rifiuti.

Tuttavia, dopo l’incidente, altri due camion carichi di ecoballe si sono fermati per verificare il fissaggio del carico, mentre in serata la polizia municipale ha controllato e bloccato altri due camion diretti verso il porto.

La ricostruzione

Avevano appena definito il percorso, le tappe e la destinazione. Avevano iniziato a pedalare da poco quando si sono trovati di fronte a un furgoncino. Saranno le perizie tecniche, basate sui rilievi effettuati dalla polizia municipale, a determinare con precisione la posizione del veicolo e delle biciclette. Di fatto, all’improvviso, una delle balle di rifiuti è caduta, travolgendo il gruppo. Domenico Campanile è stato colpito in pieno da un peso di due quintali e mezzo.

L’altro motociclista è caduto perché si trovava subito dietro la vittima. Sono stati gli altri membri del gruppo e l’autista a chiedere aiuto ai soccorritori durante il primo tentativo, poi infruttuoso, di rimuovere da soli i detriti per soccorrere il 49enne. Tutti erano sotto shock, compresi gli amici di Domenico e l’autista attualmente sotto indagine.

Sotto shock gli amici e familiari

I familiari e gli amici di Domenico Campanile, il 49enne tragicamente scomparso sabato mattina a Salerno, sono ancora comprensibilmente sotto shock. Domenico è stato colpito da un’ecoballa staccatasi da un Tir in transito mentre era in bicicletta su via Fra’ Generoso, la strada che collega la città al castello di Arechi. Mentre gli investigatori sono al lavoro per fare chiarezza sull’accaduto, la famiglia dell’imprenditore edile di Casagiove vive ore di profondo dolore. Si stanno rivolgendo a un avvocato per ricevere assistenza legale, in attesa che la Procura di Salerno decida sull’autopsia e restituisca il corpo di Domenico per l’ultimo saluto.

È stato il fratello Antonio, sindacalista della Cisl, a ricostruire le ultime ore di vita di Domenico, che sabato, come di consueto, aveva lasciato presto la sua casa a Casagiove per dedicarsi alla sua passione per il cicloturismo. Questa ricostruzione è stata complicata dalla frammentarietà delle testimonianze, comprese quelle dei suoi compagni di avventura, tutti membri del “Pezzottocicloteam&briganti”. Tre di loro, che sono rimasti illesi nell’incidente, si sono recati sabato pomeriggio a rendere omaggio alla moglie del 49enne a Sala, la frazione del capoluogo dove è nata e dove vivono i suoi genitori.

«Erano ancora tutti sotto shock. Ci hanno raccontato qualcosa, ma ciò che è accaduto rimane frammentario e da chiarire», racconta Antonio Campanile. «Sono arrivati a Salerno in auto, hanno parcheggiato e preso le mountain bike per iniziare il percorso che avevano scelto. Poi è arrivato il tir, e con il suo passaggio è avvenuto il disastro. A quanto pare, Domenico è stato colpito alle spalle e non si è reso conto di ciò che stava accadendo».

I messaggi di addio

L’emozione è intensa tra coloro che lo conoscevano e lo frequentavano, e non possono fare a meno di sottolineare la sua gentilezza, onestà e simpatia. Una testimonianza proviene dal centro sportivo di San Leucio, una frazione del capoluogo, dove Domenico frequentava la piscina gestita dall’Asd Caserta Nuoto, alla quale aveva iscritto anche i suoi due figli.

L’ultima volta che lo ha visto, l’allenatrice Nelly Lungu racconta che era giovedì e si trovava in piscina. L’imprenditore 49enne continuava a frequentare l’impianto natatorio, così come a pedalare, dopo aver subito un intervento al ginocchio. «Era una persona straordinaria – dice l’allenatrice – che amava lo sport e si dedicava con tutto il cuore alla sua famiglia. Quando abbiamo ricevuto la notizia, ci siamo messi a piangere; era una persona umile e molto affabile. I suoi figli sono cresciuti con noi in piscina e ora si sono dedicati a un allenamento agonistico, ma anche lui continuava a venire in piscina».

Il parroco

Don Stefano Giaquinto, parroco della chiesa di San Michele Arcangelo a Casagiove, esprime un profondo cordoglio per la perdita di Domenico, un giovane che conosce da tempo e che considera un vero martire giubilare. «La morte di Domenico – afferma – rappresenta un dolore che colpisce l’intera comunità, alla quale era molto legato. Domenico e suo fratello Antonio sono cresciuti in una famiglia che incarnava valori autentici, non quelli che oggi vengono facilmente trascurati, ma principi sani e nobili che univano cielo e terra. Il padre era una persona straordinaria, così come la madre, che purtroppo ha gravi problemi di salute. Domenico amava la sua famiglia, lo sport e si dedicava con impegno al lavoro.»

La notizia ci ha sconvolti e, per la seconda volta in pochi mesi (dopo la tragica morte dell’operaio Alessandro Glaneo a novembre, avvenuta a Palermo in un incidente sul lavoro), la città paga un prezzo elevato a causa di errori e distrazioni. Sarà compito della magistratura fare chiarezza su quanto accaduto; lo dico con un certo risentimento, ma non è accettabile morire in questo modo nel 2025. Non si può perdere la vita per andare a lavorare o per praticare uno sport innocuo. Ritengo che Domenico debba essere considerato un vero e proprio martire. Don Stefano ora attende il rientro della salma, attualmente sotto sequestro fino all’autopsia, per poterlo benedire e dargli l’ultimo saluto.

Nel frattempo, A.M., il 42enne di Santa Maria Capua Vetere coinvolto nell’incidente con il gruppo di ciclisti investiti dalle ecoballe, è fuori pericolo. Nonostante le gravi ferite, era ancora cosciente al momento del trasporto d’urgenza all’ospedale Ruggi, dove è stato immediatamente operato per alcune fratture. Ora sta recuperando e attende di poter tornare a casa.

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