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Dopo 40 anni torna il fiaschello di Battipaglia

BATTIPAGLIA. Nella giornata di oggi a Palazzo di Città, sarà siglato il Protocollo d’Intesa per il recupero della varietà di pomodoro locale denominata “fiaschello battipagliese”, fra il Comune di Battipaglia, la dott.ssa Romana Bravi, responsabile del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in Agricoltura di Battipaglia, il dott. Rosario Rago Presidente Confagricoltura Salerno, il per. agr. Sergio De Vita e l’ing. Alfonso del Forno, fiduciario del Presidio Slow Food di Salerno.

L’iniziativa è stata promossa dalla Commissione Straordinaria che regge il Comune di Battipaglia dopo il suo scioglimento per infiltrazioni camorristiche. E’ singolare che un’aniziativa che ha il carattere prevalentemente politico sia stato preso proprio nel mentre la politica è stata messa da parte.

Il progetto, che sarà presentato all’interno delle iniziative organizzate per il Natale 2014, prevede il ritorno alla coltivazione di questa semenza, risalente ai primi del 900 e largamente utilizzata dalle industrie conserviere locali, di cui si è persa la produzione negli anni 70′.

Grazie alla sensibilità del’agronomo battipagliese Sergio De Vita – che aveva recuperato un piccolo campione di sementi provenienti dall’orto di un vecchio coltivatore e che lo ha consegnato all’Ente nazionale sementi elette di Battipaglia per la sua conservazione e caratterizzazione – è ora possibile riproporne la coltivazione, affidandola ad operatori del volontariato e dell’associazionismo che, con il supporto e l’assistenza tecnica e scientifica di Confagricoltura e del Consiglio di ricerca, ridaranno vita al “pomodoro estinto” secondo i principi di un’agricoltura sostenibile.

Il Comune di Battipaglia metterà a disposizione alcuni terreni confiscati alla criminalità organizzata, situati in località Taverna Maratea. La rete Slow Food, organizzazione internazionale da anni impegnata per la difesa della biodiversità e delle tradizioni agricole edenogastronomiche dei territori, collaborerà nell’attività di promozione e valorizzazione del prodotto.

Il frutto, dalla sua caratteristica forma a fiasco, lievemente allungata, è conosciuto come fiaschella, è di colore rosso, liscio e senza coste. La semina come tutti i pomodori avveniva in primavera, e successivamente le piantine si mettevano a dimora dopo circa trenta giorni, ad avvenuta maturazione la raccolta si effettuava durante tutto il periodo estivo. Tra i pomodori era, tra le tante varietà, una di quelle più facilmente coltivabili in pieno campo, proprio perché la pianta, essendo bassa non richiedeva alcun sostegno, oltre al fatto che necessitava di pochissime concimazioni e pochissime annaffiature.

I frutti, freschi, rossi e sodi, ovviamente si consumavano in diversi modi: appena maturi per le insalate; completamente maturi, si conservano come estratto o polpa di pomodoro, da utilizzare per sughi, pizze, etc. Un’altra caratteristica da non sottovalutare era la consistenza del frutto maturo è tale da consentire la conservazione per almeno una settimana dopo il raccolto, senza l’conservarle nel frigo, e addirittura se appena matura si conservava per periodi più lunghi.

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