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Eboli, lo sfogo di una donna in carrozzina dopo il concerto di Alessandra Amoroso: “39 euro per non vedere nulla”

Serata da dimenticare per una donna disabile al concerto di Alessandra Amoroso ad Eboli. È la stessa Vitina Maioriello, presidente dell’associazione “Mi girano le ruote”, a segnalare quanto accaduto nella serata di lunedì 12 dicembre al Palasele come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Eboli, lo sfogo di una donna disabile dopo il concerto di Alessandra Amoroso

Nel suo post, la donna ha scritto: “Ho acquistato un biglietto pagando 39 euro per non vedere nulla, ancora una volta è stata riservata un’area, tutta scomposta, in fondo a sinistra del palco, sulla pavimentazione senza prevedere un minimo di pedana. Le persone davanti a noi, tutte alzate in piedi, a ballare. È giusto e naturale che si alzino, ma noi non potevamo farlo, in nessun modo.

Non avevo intenzione di innescare polemiche e le mie non devono restare critiche nell’aria: vorrei davvero collaborare con Anni Sessanta (società che organizza eventi al Palasele) affinché si possano trovare soluzioni giuste per tutti e dignitose per noi. Chiediamo cose semplici come l’allestimento di pedane adeguate e sollevate dal pavimento, che riescano ad accogliere un numero congruo di persone. Inoltre, mi hanno riferito altre persone con disabilità che è complicato anche l’accesso ai servizi igienici. Dare voce e forza a chi non ne ha è un dovere civico”.

La risposta

Sempre via social, è arrivata la replica della società: “Ci dispiace molto per il disagioCogliamo in modo costruttivo il suo suggerimento e predisporremo che al momento della prenotazione sarete prontamente informati se è prevista la pedana oppure no in modo da scegliere liberamente”.

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