EBOLI. Dopo l’arresto di due giorni fa, vengono rese note alcune intercettazioni su Gianluca La Marca, il quale avrebbe esercitato minacce e violenze sui propri dipendenti.
Il gip mostra le intercettazioni tra La Marca e i dipendenti: minacce e violenza su alcuni di loro per il patron del caseificio Tre Stelle
Terrificanti i modi in cui Gianluca La Marca si rivolge ai propri dipendenti. Cosi scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare. Unica colpa dei dipendenti quella di aver commesso degli errori. Parlando a telefono con un dipendente Gianluca La Marca dice
“…Vicie ma te lo avevo detto o non te lo avevo detto che ve le toglievo le 500 euro, ne mezzo ricchione….fammi capì?……e domani mattina venite a faticare tutti e due, Viciè… se no parola di Gianluca La Marca…vi stacco la testa a tutti e due! Ve la stacco la capa! Date i dieci giorni di preavviso e poi ve ne andate! Se domani mattina….tu devi essere uomo Vincè….domani mattina non ti devi presentare a faticare…”
L’operaio cerca di giustificarsi in qualche modo ma La Marca continua
“…tu domani vieni a faticà… dai dieci giorni di preavviso, firmi il licenziamento e poi non ci venire… problemi non ce ne stanno! Va bene? Sono stato chiaro, Viciè se domani mattina non venite a faticare vi faccio saltare i denti dalla bocca…e ti puoi informare in giro …vedi chi so e chi non song….”
Gianluca La Marca non ha lesinato neppure di aggredire qualche suo dipendente all’interno del caseificio. In una intercettazione La Marca racconta alla madre di aver “allascato un pugno che mi fa ancora male la mano”. La Marca praticamente appariva come un uomo senza scrupoli. Per il gip Perrotta che ha firmato l’ordinanza “si tratta di una persona che, malgrado formalmente incensurata, è abituata a corrompere i pubblici ufficiali e minacciare terzi pur di raggiungere i suoi obiettivi e che, oltre ad essere prepotente e violenta ha disponibilità di armi”.
Le Cronache