Politica Salerno, Salerno

Eboli: rappresentanti Nuovo Psi rispondono ai provvedimenti annunciati in mattinata

EBOLI. «Noi siamo il centrodestra, loro non lo sappiamo». La risposta dei rappresentati ebolitani del Nuovo Psi ai drastici provvedimenti annunciati questa mattina in conferenza stampa non si è fatta attendere. Dopo essersi riuniti la riposta agli attacchi lanciati da Carmine Romaniello, coordinatore cittadino Nuovo Psi di Salerno è a tono: «non ci sorprendono i modi adottati ed il non essere stati avvisati di queste prossime decisioni, perché, conoscendo la pochezza del nostro interlocutore, sappiamo bene come fugga dai confronti».

Gli accusati diventano l’accusa e rilanciano alzando il tiro: «ad oggi il centrodestra ad Eboli è rappresentato attivamente solo dalle forze che sono in maggioranza, le quali stanno garantendo che i valori di centrodestra permangano anche nelle quotidiane attività amministrative. Considerati i fatti, non accettiamo lezioni di morale o di etica politica da persone che non hanno mai prodotto nulla per il centrodestra e che, mentre noi eravamo attivisti, passavano il tempo a girarsi i pollici o a puntare gli indici. Vogliamo ricordare a costui che dal 2009 ad oggi è ad Eboli che si è consolidato l’unico baluardo del Nuovo Psi in provincia di Salerno, tale da presentare una lista partitica per le amministrative del 2010 e del 2015 nel territorio. Vogliamo ricordare che nel 2015 la lista del Nuovo Psi ha totalizzato il triplo dei consensi di quella di Forza Italia, che disponeva di un senatore alle spalle. Vogliamo poi ricordare che sempre in tale anno il Nuovo Psi, insieme a Fratelli d’Italia, è stato poi decisivo per la vittoria di una coalizione che fondeva forze civiche e di centrodestra, che ancora adesso amministra la città».

Non rimane che aspettare dunque per determinare chi davvero rappresenti il Nuovo Psi: «aspettiamo i fantomatici provvedimenti, per poter far comprendere a chi effettivamente capisce un po’ di politica come siano altri soggetti a dover essere espulsi dal partito per incapacità, improduttività e mancanza di rappresentatività».

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