EBOLI. Abusi edilizi. È questa l’ipotesi d’accusa che ha portato l’ex sindaco di Eboli, Martino Melchionda, ad essere iscritto nel registro degli indagati. La notizie la riporta il quotidiano La Città, oggi in edicola.
Le indagini per verificare la regolarità tecnica della pratica e che hanno portato al sequestro della casa dell’ex primo cittadino ebolitano sono iniziate in seguito alla denuncia di un privato per abusi edilizi nel centro storico.
Indiscrezioni sostengono che il tetto dell’abitazione sembra essere abusivo e, dunque, non ricostruito come era in origine. Secondo l’accusa, per la modifica strutturale Melchionda avrebbe dovuto chiedere un permesso per costruire e non fare una semplice comunicazione di inizio lavori.
«Non c’è alcuno scandalo, né aumenti di volumetria o abusi gravi Secondo la tesi di chi indaga avrei dovuto chiedere il permesso a costruire, in sostituzione della Cil (Comunicazione inizio lavori, ndr)», ha dichiarato l’avvocato Martino Melchionda.
Nel fare la manutenzione del tetto dello stabile nel centro storico è stata lasciata scoperta una parte del tetto. Di fatto è nata una piccola terrazza. Tagliando parte della tettoia è diminuita anche la volumetria complessiva, ma è stata modificata la sagomatura dell’edificio e per effettuarla non era sufficiente la sola comunicazione di inizio lavori.
Fonte: La Città