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Eboli, telecamere “spione” al Comune: arriva lo stop

EBOLI. Le telecamere nei corridoi del Comune di Eboli saranno smontate.
Le applicazioni sui cellulari dei politici collegate alle telecamere, inoltre, saranno oscurate.

Il solo che potrà visionare queste immagini sarà capo della polizia municipale. Nessun altro impiegato o assessore è autorizzato a consultare i dati sensibili, anche in presenza di una notizia di reato.

Telecamere “spione” al Comune: i dettagli

Nell’incontro con i sindacati, Cariello ha deciso di rivedere l’intero piano della videosorveglianza interna perché sono state diverse le condotte antisindacali, segnalate da Angelo D’Acunto, Carlo Astone, Gerardina Pisaturo ed Enzo Corsetto.

Prima di installare le telecamere in Comune, Cariello doveva discutere con i sindacati ma il confronto preliminare, previsto da una circolare ministeriale, non c’è stato.

Nessun politico e nessun tecnico può avere accesso ai dati sensibili (immagini registrate). Non esistono deroghe, nè presunte autorizzazioni prefettizie.

La legge sulla privacy è chiara e la posizione delle telecamere deve essere concordata con i sindacati.

Al comune di Eboli, però, la scelta è stata affidata alla discrezione di un impiegato. Anche questo abuso, legato a una superficiale conoscenza delle norme vigenti, sarà rimosso.

Le dichiarazioni

«Abbiamo trovato ampia disponibilità a un confronto aperto- spiega D’Acunto – il sindaco ci ha proposto correttivi che riteniamo soddisfacenti».

L’inizio non è stato dei migliori, poi sono arrivati i cambiamenti: «Noi sindacalisti non siamo contro la sicurezza in Comune, però ci sono regole che vanno rispettate. Alcuni dipendenti ci hanno raccontato di essere stati visti mentre svolgevano questioni personali. Ora abbiamo avuto ampie garanzie sul rispetto della privacy».

Le telecamere saranno posizionate solo agli ingressi del Comune e davanti all’ufficio del sindaco.

 

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