EBOLI. Una bolletta telefonica da 18mila euro per il Comune di Eboli. E no, non si tratta di un caso di bollette pazze ma è quanto deve ora pagare la commissaria Vincenza Filippi, subentrata dopo lo scioglimento del consiglio comunale, per le telefonate all’estero dei politici che precedentemente occupavano la carica di assessori e consiglieri. Dopo un’inchiesta interna avviata dalla commissaria è dunque emerso che prima dello scioglimento del consiglio comunale c’era un assessore che per le telefonate all’estero ha speso circa mille euro, a carico, ovviamente, della collettività. Ma non è un caso isolato: per una chiamata all’estero di un assessore c’era un consigliere che spendeva circa 750 euro al mese per le sue utenze o chi aveva ben 5 schede, utilizzandole tutte.L’inchiesta interna, però, ha portato alla luce anche un numero di telefono ancora utilizzato di un ex dipendente comunale, nonostante non lavorasse più per il Comune. C’è da dire, però, che le spese telefoniche erano a carico dell’ex dipendente ma la tassa governativa era comunque a carico dell’ente.
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