“Io non volevo uccidere Emilia”. Si è difeso Giuseppe Ingenito, l’infermiere 63enne accusato del tentato omicidio della ex amante. L’uomo, ieri mattina, nel carcere di Fuorni, è stato sentito dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno Mariella Zambrano alla presenza del sostituto procuratore Roberto Penna e del difensore di fiducia Nunzia Mirra.
“Non volevo uccidere Emilia”
Al termine dell’udienza, il Gip ha convalidato l’arresto per l’infermiere Giuseppe Ingenito che resta in carcere. L’uomo si è difeso dalle accuse affermando di non avere alcuna intenzione di uccidere la sua ex amante, la 38enne rumena Emilia David. Il suo intento era solo quello di spaventarla. Al magistrato il 64enne ha anche spiegato che lunedì si trovava in via Generale Clark per caso e non perchè stesse seguendo la giovane donna. All’indagato, è stato anche mostrato un video, il cui contenuto non è stato reso noto, chiedendo alcune spiegazioni.
Sembra che il racconto reso dall’uomo non abbia convinto il magistrato ed il giudice il quale nel convalidare l’arresto ha tenuto conto del fatto che, in passato, l’uomo era stato denunciato per stalking ed aveva patteggiato la pena. Il magistrato titolare dell’inchiesta ascolterà anche la versione dei fatti che renderà Emilia David non appena la stessa sarà in grado di
parlare.
Le condizioni di Emilia
Intanto, la donna resta ricoverata in terapia intensiva nell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Ieri, la paziente ha avuto un episodio di difficoltà respiratoria che non sembrava essere di origine cardiaca. In miglioramento il quadro enzimatico epatico, mentre permane una lieve compromissione della funzionalità renale.
La donna è perfettamente cosciente, ma resta in prognosi riservata.