Evasione fiscale da parte di un imprenditore della Piana del Sele. La Guardia di Finanza di Salerno sequestra liquidità e titoli per quasi 1,5 milioni di euro.
Evasione fiscale da parte di un imprenditore della Piana del Sele
Su disposizione di questa Procura della Repubblica la Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Salerno nei confronti del titolare di una società operante nel settore zootecnico. Si tratta del caseificio Tre Stelle di Eboli. Il provvedimento ammonta a 1.5 milioni di euro, corrispondente all’imposta sui redditi che si ritiene sia stata evasa dall’imprenditore negli anni 2014 e 2015.
Le indagini
La misura cautelare è scaturita al termine di una verifica fiscale condotta dalla DDA di Salerno e dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Salerno nell’ambito della più ampia ed articolata attività d’indagine che, nello scorso mese di febbraio, aveva già portato all’esecuzione di tre misure cautelari personali per vari titoli di reato, nei confronti di:
- Gianluca La Marca, amministratore di fatto del caseificio,
- Giovanni Maiale, pregiudicato e pentito di camorra
- Emilio Vastarella
- Emilio Vastarella, direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Salerno, al quale fu contestato il reato di corruzione in concorso con La Marca.
L’esame della contabilità ha permesso di ricostruire trasferimenti ingiustificati di somme di denaro per quasi 7 milioni di euro dai conti correnti societari verso quelli personali del socio, poi utilizzare per fini strettamente privati e costituenti, a tutti gli effetti, maggiori redditi conseguiti dal proprietario unico della società.
Da qui l’ipotesi della presentazione di una dichiarazione fiscale infedele, nelle due annualità, con ‘l drastico abbattimento dei redditi esposti e delle imposte di conseguenza versate.
Il provvedimento
Con il sequestro dei saldi sui conti correnti e dei titoli nella disponibilità dell’indagato le Fiamme Gialle di Salerno hanno così garantito il pagamento delle somme sottratte all’Erario.
Per La Marca, difeso nel procedimento penale in questione da Silverio Sica e Giandomenico Caiazza, è stata disposta la revoca della misura degli arresti domiciliari ed è dunque tornato in libertà, mentre per Maiale sono scattati i domiciliari.