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Nocera, investito in retromarcia dopo una colluttazione: si riapre l’inchiesta sulla morte di Fabrizio Senatore

Riaperta l’indagine sulla morte di Fabrizio Senatore  di Nocera, l’uomo di 43 anni investito dalla guardia giurata Domenico Senatore, il quale tentò di difendersi da un’aggressione.

Nocera: si riapre l’inchiesta sulla morte di Fabrizio Senatore

Si riapre l’inchiesta sulla morte di Fabrizio Senatore, il 43enne di Salerno deceduto l’8 aprile del 2018. L’indagato era un 38enne di Nocera Superiore, Domenico Senatore accusato di omicidio.

A deciderlo è stato il giudice monocratico di Nocera che ha accolto il reclamo presentato dal legale della famiglia della vittima che aveva chiesto la nullità del decreto di archiviazione firmato dal gip sostenendo la necessità di ulteriori indagini e, in particolare, di una perizia cinematica. Solo questo particolare esame, a parere del legale, avrebbe potuto chiarire meglio la dinamica dei fatti «stabilendo la velocità dell’auto al momento dell’impatto con la vittima ed il percorso fatto mentre trascinava il corpo del 43enne». Se infatti a parere del gip, che aveva accolto l’istanza di archiviazione della Procura, non vi erano elementi per provare una «volontà omicida da parte dell’indagato» che si era soltanto sottratto ad un’aggressione provando a fuggire, diversa è la tesi portata avanti dall’avvocato Vicidomini.

I fatti

Fabrizio Senatore fu investito dall’auto in retromarcia guidata da Domenico Senatore, il quale secondo la Procura, che a fine ottobre ha depositato la richiesta di archiviazione, avrebbe cercato di difendersi dall’aggressione da parte della vittima, che era in compagnia di un’altra persona in sella a una moto.

Fabrizio Senatore aveva raggiunto l’agro nocerino per “controllare” la sua ex. Il rapporto con la donna era finito da tempo ma lui non si dava pace. La perseguitava e non esitava ad effettuare anche attese notturne sotto la sua abitazione.

Fabrizio Senatore era agli arresti domiciliari

Fabrizio Senatore, ristretto ai domiciliari, quella notte di aprile non avrebbe dunque potuto uscire di casa. E invece in sella alla moto con un amico era arrivato nel quartiere Cicalesi, nei pressi del bar Petruccelli, e lì aveva visto la sua ex fidanzata con un altro.

Così la attese sotto casa dove pare che il 43enne salernitano abbia provato ad aggredire la guardia giurata che nel tentativo di difendersi abbia inserito la retromarcia investendo Fabrizio Senatore.

Quindi per il magistrato l’incidente di quella notte sarebbe stato causato da un tentativo di difesa, con l’esclusione di responsabilità per la morte del quarantaduenne. Ora la parola passa al gup.

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