Falsi diplomi utilizzati per ottenere posizioni nelle scuole: a causa di questioni di spazio, il processo di svolgerà a Salerno. L’indagine era partita a Castellabate, nel Cilento. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Falsi diplomi: oltre 500 persone a processo a Salerno
Sono emersi casi di falsi diplomi utilizzati per ottenere posizioni nelle scuole. Ieri mattina, lunedì 3 marzo, il Tribunale di Salerno ha unito due procedimenti (quello davanti al collegio e quello dinanzi al giudice monocratico) che fanno parte di una vasta inchiesta condotta dalla Procura di Vallo della Lucania. Il processo avrà inizio a ottobre. Gli imputati superano le 500 unità, mentre le accuse sono contenute in circa 700 capi d’imputazione. L’indagine dei carabinieri è scattata dopo la segnalazione di un Ufficio Scolastico regionale, che ha messo in luce come alcuni docenti, per l’assunzione in ruolo nel 2018, abbiano presentato titoli di studio obsoleti o mai mostrati in alcuna procedura concorsuale. Sono state scoperte circa 400 firme false su altrettanti diplomi, oltre a pergamene che presentavano discrepanze tra registri e titoli.
Le indagini
Le indagini si sono focalizzate su un istituto paritario di San Marco di Castellabate, dove si ritiene siano stati redatti la maggior parte di questi documenti, inclusi diplomi e ulteriori certificazioni per il personale amministrativo, necessari per ottenere un impiego nelle scuole pubbliche. Il processo si sta svolgendo a Salerno per motivi di spazio. Nella fase preliminare, il giudice dell’udienza preliminare ha prosciolto 37 imputati e assolto altre 2 persone. Sono stati invece 42 i patteggiamenti, con pene che variano dagli 8 mesi ai 2 anni.
Le accuse sono corruzione, falsificazione e truffa aggravata. In tutta Italia, sono state effettuate centinaia di acquisizioni di titoli di studio considerati sospetti. Secondo le accuse, collaboratori esterni e intermediari avrebbero concordato e promesso pagamenti fino a 4000 euro per il rilascio di diplomi falsi. I costi medi oscillavano tra i 1000 e i 2500 euro. Un esempio è quello di una donna di 47 anni di Pagani, che riuscì a ottenere una supplenza in una scuola presentando un diploma falso, guadagnando circa 40mila euro. In seguito, con gli stessi titoli, ottenne un incarico su posto di sostegno in un concorso straordinario, venendo assunta con uno stipendio di 23mila euro.
Una donna del Friuli ha ottenuto un impiego come bidella in una scuola presentando due diplomi che, secondo le indagini della Procura, non sarebbero mai stati conseguiti. Ha lavorato da novembre 2018 a giugno 2019 e poi da settembre 2019 a giugno 2020, ricevendo uno stipendio che è stato successivamente sequestrato. Altri imputati, nel frattempo, sono riusciti a ottenere supplenze in sei o sette istituti diversi nel corso di due anni. Almeno 40 delle persone coinvolte risiedono nell’Agro, mentre gli altri si trovano nelle province di Napoli, Benevento e Caserta, oltre che al Nord Italia. Gli inquirenti hanno stimato un danno per la pubblica amministrazione di almeno 7,5 milioni di euro.