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Falsi green pass, volontario del centro vaccinale a processo: avrebbe creato falsi certificati di avvenuta vaccinazione

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Foto di repertorio

Prosegue a Salerno l’iter giudiziario legato alla maxi-inchiesta sui falsi Green Pass, che aveva coinvolto oltre 100 persone accusate di falso e accesso abusivo a sistemi informatici. Durante l’udienza preliminare, il giudice per l’udienza preliminare (Gup) ha emesso diverse decisioni: alcuni imputati hanno optato per il patteggiamento, altri sono stati prosciolti per insufficienza di prove, mentre una parte degli indagati è stata rinviata a giudizio come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Falsi green pass a Salerno, a processo un volontario

Tra i rinviati a giudizio figura un volontario del centro vaccinale di Fisciano, accusato di aver creato falsi certificati di avvenuta vaccinazione e relativi Green Pass. L’imputato, un 60enne di Nocera Inferiore, avrebbe utilizzato le credenziali di accesso di un medico del centro per accedere illegalmente alla piattaforma regionale Sinfonia, gestita da Soresa, il sistema informatico dedicato alla campagna vaccinale in Campania.

Attraverso questa piattaforma, l’uomo avrebbe registrato vaccinazioni mai avvenute, garantendo così l’emissione di Green Pass falsi. Il processo per lui inizierà a giugno presso il Tribunale di Nocera Inferiore. Tra i rinviati a giudizio vi sono anche alcune persone identificate come beneficiarie dei falsi certificati.

Diverso è stato l’esito per un impiegato amministrativo del centro vaccinale dell’ospedale Martiri di Villa Malta di Sarno, anch’egli accusato di accesso abusivo al sistema e falsificazione di dati vaccinali. Per lui, il Gup ha disposto il non luogo a procedere per insufficienza di prove. La difesa, rappresentata dall’avvocato Gerardo Di Filippo, ha dimostrato che non vi era certezza sul fatto che l’imputato fosse l’unico ad avere accesso al sistema nelle date incriminate. Inoltre, è emersa la vulnerabilità del sistema stesso, con credenziali d’accesso facilmente individuabili, coincidenti spesso con il codice fiscale del titolare.

Esiti del procedimento

Nel complesso, circa 20 imputati hanno scelto di patteggiare, concordando pene di un anno di reclusione. Alcuni di loro hanno ottenuto la messa alla prova, impegnandosi a svolgere attività benefiche o di volontariato per evitare il processo e vedersi estinto il reato. Circa 60 persone, invece, sono state prosciolte per insufficienza probatoria: gli atti non hanno fornito elementi sufficienti a dimostrare la loro colpevolezza.

Origine dell’inchiesta

Le indagini avevano preso avvio dopo le anomalie riscontrate nei centri vaccinali degli ospedali di Nocera Inferiore e Scafati. Un controllo incrociato tra i dati informatici e i registri cartacei aveva evidenziato un numero inspiegabile di vaccinazioni multiple registrate a nome di alcune persone, senza che il personale avesse effettivamente somministrato le dosi. Tali discrepanze avevano portato alla denuncia e, successivamente, all’indagine che ha fatto emergere il presunto sistema di falsificazione.

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