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Corruzione e fatture false, misure cautelari per tre indagati a Salerno

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Immagine di repertorio

A Salerno, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari “interdittive” emessa dal GIP del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica per un giro di fatture false. L’operazione ha coinvolto tre persone, accusate di reati di corruzione, dichiarazioni fraudolente mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti e l’emissione di fatture false. Le misure cautelari si inseriscono in un’indagine mirata a contrastare frodi fiscali e attività corruttive, che minano l’economia locale.

Fatture false a Salerno,  tre persone nei guai

Nelle scorse ore, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Salerno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa, su richiesta di questa Procura della Repubblica, dal GIP del Tribunale di Salerno nei confronti di Claudio Preziosi, Andrea Vitali e Omar  Riahi, e segnatamente nei confronti del primo della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio per la durata di anni uno e nei confronti degli altri due indagati della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali e di esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche o delle imprese per la durata di mesi nove).

Ai predetti risultano contestati i reati di corruzione nonché falso ideologico in atto pubblico commesso da privato. In particolare, secondo la ricostruzione prospettata dalla Procura ed, allo stato, condivisa dal giudicante, si sarebbe concretizzato un consolidato accordo corruttivo intervenuto tra gli indagati, ed in particolare Preziosi, quale mandatario SIAE per il territorio salernitano, abusando di detta funzione, avrebbe sponsorizzato una società commerciale con sede legale a Bologna facente capo a Vitali e di cui Riahi era responsabile commerciale, al fine di farla subentrare nel servizio biglietteria di esercizi di intrattenimento della provincia di Salerno, in cambio di somme di denaro formalmente giustificate con l’emissione di fatture oggettivamente e soggettivamente non veritiere.

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