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Fedeli in rivolta contro il prete: ecco la lettera

BATTIPAGLIA. Ecco la lettera con cui i fedeli della comunità parrocchiale di Maria Santissima Del Carmine hanno dichiarato una sorta di “sciopero della messa”, dopo che monsignor De Maio, parroco della comunità, ha comunicato la sua decisione di non celebrare più la messa delle 7.30.


 

CHIUSA LA CHIESA! TUTTA A CASA!!!

Ennesimo obiettivo centrato quello di Mons. Marcello De Maio Parroco della chiesa Maria SS. Del Carmine al rione Stella di Battipaglia.
Da domenica 18 gennaio 2015 non verrà più celebrata la Santa Messa delle ore 7.30 nella comunità parrocchiale. Motivazione? Ai fedeli, ancora una volta, non è dato sapere.
Ebbene sì, perché ogni qualvolta, negli ultimi mesi nella nostra comunità parrocchiale succede qualcosa, il nostro amato Parroco non risponde ma si limita a dire una frase molto convincente e arrogante “il parroco sono io”.
L’avviso dato alla fine della fine della messa di domenica scorsa recitava così: “da domenica prossima 18 gennaio non sarà più celebrata la Santa Messa delle ore 7.30 sia nei giorni feriali che in quelli festivi perché non c’è più don Antonio.. per la cronaca.. Riccardi”.
I fedeli a questo punto si sono chiesti: caro Parroco, perché dite le bugie, per giunta così grossolane? Non ricordate più che l’ottavo comandamento dice di non dire falsa testimonianza? Don Antonio Riccardi, vice parroco della nostra comunità parrocchiale, per Suo volere di parroco, non esplica più le sue funzioni dal 30 ottobre 2014, per cui, ennesima domanda dei fedeli, che purtroppo rimarrà ancora una volta senza risposta, “che senso ha tirare in ballo una persona che non c’è più? Cosa si vuole nascondere? Perché don Gerardo, attuale vice parroco, che finora ha celebrato messa alle ore 7.30 sia nei giorni feriali che in quelli festivi, non può più dirla? Del resto i fedeli erano contenti. Lei don Marcello poteva dormire perché sappiamo che come le piace tirar tardi la sera così le piace dormire al mattino e don Gerardo, col suo modo di fare affabile, avvicinava i fedeli alla Messa, peraltro molto frequentata nonostante l’orario.
Tante sono le domande, tanti gli interrogativi, che i fedeli della comunità si sono posti in questa settimana. Qualcuno è disposto a fugarli?
A dir la verità una fedele ci ha provato e ha chiesto: “Don Marcello, perché avete tolto la Messa delle ore 7.30? Tanti fedeli rimarranno senza celebrazione. Le è stato risposto: “Se non vi conviene andate alla Santa Maria della Speranza”.
Grazie, don Marcello, questa è l’ennesima prevaricazione, l’ennesima distruzione di una comunità che negli anni si è sempre contraddistinta per spirito di servizio e di accoglienza. Termini, questi, che con l’avvento del nuovo Parroco, sono stati completamente disattesi, o meglio, dimenticati.
E adesso i fedeli si pongono ancora una domanda, che certamente non sarà l’ultima: caro don Marcello quale sarà la prossima mossa volta a chiudere la nostra chiesa e non la sua? Ebbene sì perché la Madonna del Carmine, oramai, non è più la casa di tutti ma solo di chi, o non è stato ancora cacciato, oppure, stanco di lezioni di morale ha preferito andare da chi si è sentito accolto e amato. Tante le persone che in questi mesi come i profughi hanno trovato accoglienza altrove. Mentre lo Stato non pone barriere agli stranieri, la Chiesa si ingegna su come cacciare i frequentatori.
Ci sarà qualcuno disposto a percepire, a sentire, ad ascoltare, il malcontento dei fedeli e a porvi rimedio?
Siamo fiduciosi, a questo punto, negli uomini, visto che la Chiesa, con a capo il nostro Arcivescovo Luigi Moretti, ben informato dei fatti, continua a far finta di non sapere nulla!!!

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