Marco Aiello, responsabile del femminicidio che si è consumato a Battipaglia lo scorso 20 settembre, rischia di perdere i due figli ma non risponde in tribunale. Come riporta l’edizione odierna de Il Mattino, Quando il pm ha chiesto l’accoglimento del ricorso per dichiararlo decaduto dalla responsabilità genitoriale, Marco Aiello non ha avuto nulla da obiettare.
Femminicidio a Battipaglia: Marco Aiello non risponde in tribunale
L’idraulico 39enne è finito lo scorso settembre dietro le sbarre del carcere di Fuorni con l’accusa di omicidio volontario per aver accoltellato e ucciso la moglie Maria Rosa Troisi. L’indagato, che per il procedimento davanti al tribunale per i minorenni, non ha nominato nemmeno un difensore, non ha proferito parola ieri, davanti al giudice D’Avino, ad apertura del procedimento dove è in gioco la sua paternità.
Nel corso dell’udienza il magistrato ha anche chiesto l’intensificazione del sostegno psicologico ai figli dell’indagato, un maschietto e una femminuccia di 6 e 11 anni, che dopo l’omicidio della madre e l’arresto del padre, sono stati affidati ai nonni paterni. Il curatore speciale dei minori, l’avvocato Rosanna Carpentieri, ha chiesto la nomina di un tutore per i due bambini che, da poco, hanno appreso la verità sulla morte della madre.
Proseguono le indagini
Intanto la Procura ordinaria che sta indagando sul delitto ha disposto nuovi accertamenti sul tessuto ungueale della vittima per capire se la donna, quando il marito l’ha colpita, ha tentato di parare i colpi. Disposti anche ulteriori esami sul coltello.
C’è attesa intanto per le conclusioni del medico legale Luigi Mastrangelo che ha effettuato l’esame autoptico sulla salma della 37enne morta per arresto cardiocircolatorio dopo la coltellata inflittagli dal marito alla gola.
“Il delitto – come ha messo nero su bianco il pm – è maturato dopo un lungo periodo di crisi iniziato a maggio del 2023 e causato in particolare modo dal galoppante sospetto di un presunto tradimento della donna”.