Sarebbe stato un Mak P alcol free. Nello Naddeo e Germano Porcaro, gestori del Maremò e del Modo di Salerno, immaginavano, anzi speravano, di invertire la tendenza, mandare un messaggio etico e culturale molto forte. E invece dopo l’avvio della macchina organizzativa, le prime inesatte o confusionarie comunicazioni degli organizzatori del singolo evento, arriva la frenata brusca: “Non ospitiamo più eventi del genere, vogliamo dare un messaggio alla città”
Annullata la festa “Alcol free” del Mak P.
Sarebbe dovuta essere una versione alcol free del Mak P. Nello Naddeo e Germano Porcaro, gestori del Maremò e del Modo di Salerno. Avevano concepito di cambiare direzione, trasmettere un messaggio etico e culturale significativo, dimostrare che una festa può essere splendida e divertente anche senza eccessi, proteggendo così i minorenni, che rappresentano la maggior parte dei partecipanti, riuniti al Maremò per il consueto evento danzante, particolarmente atteso dai tempi del liceo. Tuttavia, dopo l’avvio dell’organizzazione, e a seguito di alcune comunicazioni iniziali imprecise o confuse riguardanti l’evento, arriva una brusca frenata.
Una festa priva di alcol non attira nessuno e le regole stabilite dai gestori del locale, per quanto riguarda i Mak P, sono rigorose. Niente vendita di alcol a nessuno, nemmeno ai maggiorenni, vista l’impossibilità – come in ogni locale con così tanta affluenza – di garantire il controllo necessario per evitare che i “bicchieri vietati” finiscano sotto gli occhi dei minorenni. “Abbiamo deciso di cancellarla”, dichiarano Naddeo e Porcaro, figure di spicco e competenti nel panorama della vita notturna salernitana.
“Una decisione necessaria – aggiungono – perché col passare dei giorni ci siamo resi conto che i ragazzi non erano disposti ad adeguarsi alle nostre regole, stabilite unicamente nel loro interesse. Volevamo creare un precedente che sarebbe stato da esempio per tutti ma, nostro malgrado, ci siamo resi conto che il messaggio non è stato recepito dai giovani organizzatori che non sono stati in grado di trasmettere l’esempio positivo che volevamo dare ad un’intera generazione ed ad un’intera città con la nostra idea”.
A chiedere di affittare il locale erano stati organizzatori esterni alle strutture gestite da Naddeo e Porcaro, interessati a creare un Mak P destinato a tre grandi e noti licei della città. “Inizialmente – raccontano gli operatori della movida – ci avevano detto che la nostra proposta andava bene. Poi abbiamo iniziato a vedere una gestione poco chiara e ci siamo fermati. Speriamo che questo progetto possa trovare prossimamente attuazione con chi, come noi, crede nella notte e ne fa una filosofia di vita. Auspichiamo che tutti i gestori di attività possano seguire il nostro esempio e vietare Mak P in cui sia prevista e consentita la vendita di alcolici”.
I gestori dei locali
“Non stiamo qui a demonizzare l’alcol, non è quello il punto – aggiungono – però teniamo alle regole: la vendita ai minori è vietata, noi seguiamo le regole ma poi ci troviamo nella condizione di non essere capiti”. Ma l’appello di Naddeo e Porcaro non è solo rivolto ai colleghi del by night ma anche ai genitori ed alle istituzioni. “Avremmo messo a disposizione dei genitori un’area dedicata, ingresso ed aperitivo analcolico gratuiti, perché sarebbe stato bello sapere di essere supportati in questa lotta culturale. E invece spesso ci capita che mamme o papà arrivino a chiederci conto della mancata ammissione alla serata di un minore. Ci sembra davvero di vivere in un mondo che va al contrario”.
In questo senso le istituzioni hanno già risposto “presente” alla richiesta di aiuto e supporto lanciata dai gestori delle strutture che, tra l’altro, di recente hanno avuto una sospensione dell’attività per via di un episodio violento che ha visto protagonista proprio un minorenne “alterato”. “Abbiamo scritto al prefetto e al questore per essere ricevuti – svelano – abbiamo subito avuto risposta positiva e per questo li ringraziamo. Andremo all’incontro nella speranza di individuare un percorso che consenta a noi di lavorare in serenità e nel rigoroso rispetto delle regole ed alle persone, maggiorenni o minorenni che siano, di divertirsi in sicurezza. Serve un cambio culturale, noi siamo pronti a fare la nostra parte da subito perché il nostro è un lavoro come altri. Siamo persone oneste che prendono molto seriamente la loro attività, soprattutto perché ha a che fare col divertimento degli altri”:
I ragazzi non hanno capito mood e senso della proposta ma, a sopresa, sui social sono stati moltissimi gli adulti a mostrare apprezzamento. Decine di commenti ed incoraggiamenti perchè la strada sarà pure in salita ma può essere senza dubbio quella giusta.