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Fiamme sul Vesuvio, arriva l'Esercito

C’è la mano della criminalità organizzata dietro gli incendi alle pendici del Vesuvio: è un sospetto che è quasi una certezza quelle avanzato dal ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in un’intervista al Corriere della Sera.

“Non ho le prove, ma non sembrerebbe un’azione isolata o il caso: tre focolai sono troppi per essere frutto di follia o autocombustione”, ha osservato Galletti. “Non sembrano esserci molte alternative” a un’azione della criminalità organizzata, ha sottolineato Galletti, “la legge sugli ecoreati approvata due anni fa è molto severa: grazie al reato di disastro ambientale arriva a dare più di vent’anni a chi genera incendi con l’aggravante ambientale. Dobbiamo essere duri”.

Galletti ha sottolineato il ruolo dell’Esercito nell’area vesuviana per fare “prevenzione e controllo”. “I tre focolai dell’incendio sul Vesuvio non si sono ancora uniti, ma bisogna assolutamente evitare che lo facciano”, ha aggiunto, “l’Esercito può essere utile anche per tranquillizzare la popolazione, questa decisione l’abbiamo presa con i ministri dell’Interno Marco Minniti e della Difesa Roberta Pinotti”.

Sulle polemiche per la scarsità dei mezzi di soccorso antincendio, il ministro ha avvertito che “prima di fare polemiche dobbiamo aver presente che la situazione degli incendi di questa estate è particolarmente grave, non si sa da quanto non ce ne erano di cosi numerosi e estesi. E’ un’emergenza davvero molto forte. Abbiamo una buona dotazione di mezzi. Soltanto per gli incendi del Vesuvio ci sono in campo quattro Canadair e tre elicotteri”.

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