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Fibra ottica a Siano, consigliere Carmine Leo: «strade bloccate e poco sicure»

SIANO. «Siamo propensi al progresso, ma quando i lavori per permettere la posa di cavi bloccano la città e mettono in pericolo la sicurezza dei cittadini crediamo che debba prevalere il buon senso».

A dirlo è il consigliere comunale di opposizione Carmine Leo, del gruppo “Siano nel Cuore” in seguito ai lavori per la fibra ottica nel comune, che stanno bloccando le strade e mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini.

«Il problema non è legato agli interventi, che si stanno effettuando in tutta la Campania a partire dal 2015, ma nella loro gestione. Gli scavi effettuati, dopo essere stati ricoperti con del materiale in attesa della nuova bitumazione, a causa del passaggio continuo delle auto, sono diventati dei veri e propri campi minati, con tutti i rischi del caso, soprattutto per i pedoni anche perché spesso sul terreno rimane del pericoloso brecciolino.

Ci sono strade letteralmente dilaniate e non vogliamo che Siano resti con queste ferite. Non siamo un campo di battaglia».

I rattoppi adottati, a detta di Leo, comportano un rischio inaccettabile per i cittadini di Siano: «vogliamo prevenire ogni tipo di problema. Perché il sindaco e la sua maggioranza non si fanno un giro per le vie di Siano e controllano realmente invece di pubblicare le solite foto sui social? Dove sono gli addetti preposti al controllo? Inoltre questi lavori stanno portando disagi e traffico.

Anche la pulizia lascia a desiderare I cantieri bisogna aprirli e chiuderli in modo intelligente, ma purtroppo la parola programmazione è sconosciuta a chi ora sta cercando di governare la città. Bisognerebbe solo controllare i lavori, ma non si è in grado nemmeno di fare quello».

Sull’affidamento dell’appalto sorgono infine dei dubbi, che il consigliere espone: «dando un rapido sguardo all’Albo pretorio ci si accorge che nei lavori è impegnata anche una ditta di Siano, a cui è stato dato un appalto con il sistema dell’affidamento diretto”, ha affermato Leo. “Siamo contenti che le aziende locali operino nel nostro territorio. Saremmo più contenti, però, se riuscissimo a capire i collegamenti che hanno portato a queste scelte».

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