FISCIANO. Ore d’attesa per un’amara sorpresa. Così può essere riassunta la mattinata per gli studenti dell’Università di Fisciano, in protesta contro il nuovo regolamento emanato dal Consiglio di Facoltà riguardo le tesi di laurea. Da quando sui social network è trapelata la notizia di un possibile trattamento peggiorativo nell’assegnazione dei punti per la tesi gli studenti dell’Unisa sono in rivolta.
Si sono organizzati su Facebook, tramite “Uniti per i nostri diritti“, un gruppo creato ad hoc dagli studenti. Dopo un’assemblea è stata stilata una proposta, firmata dai rappresentati, su due temi importanti: l’istituzione di un appello straordinario per i fuoricorso, da fissare in aprile, e un punteggio per il regolamento tesi che andasse da 1 a 7, e non da 0 a 4, per la tesi compilativa e da 4 a 10, e non da 0 a 7, per la tesi sperimentale.
Il Consiglio di facoltà però ha risposto con un secco no alle richieste degli studenti. Le proposte avanzate dai rappresentanti, che hanno partecipato alla riunione, sono state ignorate dai docenti che hanno riposto: «il nostro regolamento tesi è stato già dibattuto ed approvato nel Consiglio di febbraio, non c’è nulla di cui discutere». Ignorate le richieste avanzate nell’assegnazione del punteggio, per i fuori corso non si è neanche aperta una discussione.
Gli studenti, che attendevano l’esito della riunione, hanno quindi deciso di irrompere nell’aula per chiedere chiarificazioni ai docenti ed esprimere il loro malcontento. Molti professori hanno deciso di andarsene e i pochi rimasti non si sono mossi dalla loro posizione. La protesta sembra quindi essere destinata a continuare.
Alcuni docenti hanno spiegato il motivo dietro la decisione, ma le risposte fornite non soddisfano i ragazzi: «c’è solo un malinteso – ha dichiarato uno di loro – il nuovo regolamento va nella direzione di una maggiore tutela degli studenti, ma sostanzialmente non cambia nulla perché già oggi il limite massimo è di 7 punti per la tesi compilative e di 10 per quelle con eccellenze». Per l’appello straordinario: «non lo so, se ne occupa il direttore».