FISCIANO. Un uomo di 60 anni è finito nel mirino della procura di Nocera Inferiore, che ha chiesto per lui il rito immediato, in seguito alle accuse e all’evidenza delle prove raccolte contro lui sui maltrattamenti nei confronti del la moglie e di suo figlio di soli 6 anni.
L’uomo è stato incastrato per una registrazione e alcune foto che gli sono costate il processo attraverso giudizio immediato.
La storia delle violenze nei confronti del bambino e della madre, nel comune di Fisciano, risale al 2015 ed è durata due anni.
Violenze su moglie e figlio: “un pressante predominio”
Il 60enne avrebbe esercitato, secondo il sostituto Gianpaolo Nuzzo, un “pressante predominio»” sulla sua famiglia tanto da condizionarne “pesantemente la vita”.
La donna, di nazionalità ucraina, raccontò ai carabinieri di essere stata ferita con il vetro di una porta distrutta dall’uomo, a seguito dell’ennesimo litigio, al quale erano poi seguiti insulti e minacce di morte.
La moglie era stata anche “invitata” a prostituirsi insieme ad altre donne da parte del marito.
Spesso, le percosse subite non venivano denunciate ai carabinieri, visto che il 60enne sottraeva puntualmente alla moglie il telefono, impedendole anche di uscire di casa.
La donna allora, pur di chiedere aiuto in qualche modo, decise un giorno di urlare dalla finestra di casa, attirando l’attenzione dei vicini che si rivolsero ad una pattuglia della polizia municipale.
La vittima spiegò di non aver mai potuto lasciare la casa anche per le minacce del marito di toglierle il lavoro, oltre al figlio.
Minacce di morte al figlio: “Possa tu morire”
Anche il bambino, secondo quanto riporta Il Mattino, sarebbe stato destinatario di minacce di morte: “Uomo di m…., possa tu morire. Hai sei anni ma sei un miserabile”.
Sono state tre foto, tuttavia, a inchiodare l’uomo alle sue responsabilità.
Nelle tre foto sono chiaramente visibili sul volto e le braccia del bambino lividi di colore violaceo e varie tumefazioni.
Al termine dell’attività d’indagine, la Procura nocerina ha deciso di procedere con il rito immediato nei confronti del sessantenne e l’indagato è stato raggiunto da un divieto di avvicinamento firmato dal giudice.