Assenza di titoli edilizi relativi all’opera, anche all’esito dell’infruttuoso passaggio procedimentale garantito dalla comunicazione di avvio alla proprietà. È questa la motivazione che ha spinto la sesta sezione del Consiglio di Stato a predisporre l’abbattimento del gabbiotto esterno alla fabbrica delle fonderie Pisano, realizzato abusivamente.
Ordinato l’abbattimento del gabbiotto delle Fonderie Pisano
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ha infatti respinto il ricorso presentato da Fonderie Pisano & C. Spa, difeso dall’avvocato Lorenzo Lentini contro la sentenza breve del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania sezione staccata di Salerno circa l’ordinanza di demolizione del gabbiotto risalente al 1 ottobre 2018 emessa dal direttore del Settore Trasformazioni Urbanistiche del Comune di Salerno.
Gli abusi contestati consistevano nella realizzazione, in assenza di permesso di costruire, di un manufatto in muratura in aderenza all’edificio centrale del complesso industriale “Fonderie Pisano”, di via dei Greci, a Fratte. L’avvocato Lentini parlava di «error in iudicando» in quanto si sarebbero verificati diversi profili di eccesso di potere, poichè la porzione di fabbricato in contestazione era stata rappresentata nella relazione tecnica e nei grafici allegati alla richiesta dell’originaria concessione edilizia, oltre che nel certificato di agibilità. In linea di fatto, oggetto della controversia è la difformità contestata fra il manufatto assentito dall’originaria concessione e quanto esistente.
Assenza di titoli edilizi
In particolare, l’amministrazione comunale ha verificato l’assenza di titoli edilizi relativi all’opera in contestazione, anche all’esito dell’infruttuoso passaggio procedimentale garantito dalla comunicazione di avvio alla proprietà. Dunque, abbattimento immediato del gabbiotto e la proprietà dello storico opificio di via dei Greci dovrà sborsare 2mila euro, oltre le spese giudiziarie, in favore del Comune di Salerno.