Cronaca Salerno, Salerno

Fonderie Pisano, è allarme: “Ancora fumi dai capannoni”

fonderie Pisano
Fonderie Pisano
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Ancora fumi dai capannoni dalla Fonderie Pisano, nella giornata di giovedì 11 luglio, alle ore 7, l’Associazione Salute e Vita ha ricevuto testimonianze riguardanti le attività delle Fonderie Pisano. L’associazione ha denunciato l’accaduto all’Arpac, della Procura di Salerno, dell’Asl di Salerno, del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Salerno, del sindaco Vincenzo Napoli.

Ancora fumi dalle Fonderie Pisano, la denuncia dell’Associazione Salute e Vita

Ancora fumi dai capannoni dalla Fonderie Pisano. Nella giornata di giovedì 11 luglio, alle ore 7, l’Associazione Salute e Vita ha ricevuto testimonianze riguardanti le attività delle Fonderie Pisano. “Dal materiale audiovisivo è evidente che, ancora una volta, le Fonderie Pisano emettono fumi di scarico da ogni parte eccetto i camini dello stabilimento, che dovrebbero filtrare tali emissioni”, denuncia l’Associazione.
E poi aggiungono “Il risultato è un altro giorno caratterizzato da miasmi nauseabondi provenienti dalle Fonderie Pisano. L’odore acre e inconfondibile, tipico delle fasi di piena attività della fabbrica, provoca bruciore agli occhi e alla gola. Le lamentele dei cittadini, tuttavia, rimangono inascoltate”. Nel 2018, l’Arpac dichiarò che i fumi prodotti dalle Fonderie Pisano rappresentavano un “pericolo esiziale”, quindi mortale, per i lavoratori e la popolazione vicina, poiché non venivano filtrati dai camini e contenevano polveri velenose e metalli pesanti. Questo pericolo rimane ancora tangibile, poiché le pratiche dello stabilimento sembrano essere immutate e radicate”.

L’Associazione Salute e Vita si rivolge alle istituzioni chiedendo un intervento immediato dell’Arpac, della Procura di Salerno, dell’Asl di Salerno, del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Salerno, del sindaco Vincenzo Napoli e dell’Ufficio Regione Campania Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti Salerno. “È urgente proteggere la salute dei cittadini e degli operai, ponendo fine a queste pratiche illecite che continuano a minacciare la vita e l’ambiente” conclude infine l’Associazione.

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