SARNO. Tre indagati rinviati a giudizio. Lo ha sancito il sostituto procuratore Giuseppe Cacciapuoti, che ha chiuso l’indagine sul fornaio preso a sprangate nel 2014 a Sarno, nell’Agro. A darne notizia Il Mattino.
Si tratta di A.O., 73 anni, ed A.O. di 24, rispettivamente padre e figlio aiutati da E.G., 45 anni. I tre sono accusati di estorsioni in concorso nei confronti di un esercente.
All’epoca dei fatti, avvenuti il 21 giugno 2014, è emerso che l’aggressione fu causata da un incidente nel quale il furgone del fornaio 42enne impattò con la loro vetture.
Padre e figlio dunque scesero dall’auto ed iniziarono a minacciare l’imprenditore chiedendo un risarcimento danni pari a 500 euro, senza il quale l’uomo non «avrebbe potuto proseguire con le sue attività». Parole accese si trasformano in violenza quando uno dei due afferra una mazza di ferro e procede a colpire la testa del fornaio.
Dalle parole proferite dai testimoni è emerso che furono proprio padre e figlio a dare vita alla contesa con delle minacce: «se c’è qualcuno qui che si può far male questo sei tu, allora tu il pane a Nocera non lo vuoi più portare, o mi dai 500 euro, o mi dai le chiavi del furgone».
La vittima pagò quanto richiesto ma i problemi non finirono. Fu in seguito minacciato dal suocero di A.O., E.G., che al telefono dichiarò: «tu firmerai il Cid allorquando io ti bloccherò uno dei tuoi furgoni in giro per Nocera».
Il motivo era semplice: firmando la constatazione amichevole gli altri due coinvolti, padre e figlio, l’avrebbero fatta franca. Chiuse le indagini, è stato chiesto il processo per i tre indagati a seguito dell’attività investigativa condotta dai carabinieri. Ora il fascicolo finirà nelle mani del Gip.