Cronaca Salerno, Salerno

Frode e sequestri per 260mila euro nel Cilento, nei guai una società nautica

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Frode e sequestri per 260mila euro nel Cilento. Una società nautica in fallimento sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine. L’accusa: appropriazione indebita di beni e fondi prima della dichiarazione di bancarotta. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Frode e sequestri nel Cilento, nei guai una società nautica

Una società nautica attiva nel Cilento è finita nei guai per bancarotta fraudolenta e frode fiscale. Su ordine della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, guidata dal procuratore facente funzioni Antonio Cantarella, il comando provinciale della Guardia di Finanza di Salerno ha effettuato un sequestro preventivo, mirato alla confisca diretta o per equivalente, nei confronti della società cilentana dichiarata fallita. L’operazione, svolta nella mattinata di ieri, mercoledì 27 novembre, segna un ulteriore passo nella lotta contro le frodi economiche.

Le indagini

L’intervento si colloca all’interno di un contesto più ampio di lotta contro le illegalità economiche nel Cilento, una zona frequentemente colpita da episodi di corruzione che minacciano il tessuto produttivo locale. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno richiesto mesi di lavoro, caratterizzati da un’analisi approfondita dei flussi finanziari e delle operazioni contabili della società in fallimento. È stata prestata particolare attenzione alla ricostruzione delle condotte distrattive, che avrebbero permesso agli indagati di appropriarsi in modo illecito dei fondi aziendali, sottraendoli così ai creditori e all’erario.

Per garantire il recupero delle somme dovute al fisco, la Procura ha richiesto il sequestro preventivo di un totale di 260mila euro, che include sia i fondi illecitamente sottratti che l’importo evaso. Questo provvedimento è stato adottato per tutelare il patrimonio pubblico e prevenire ulteriori danni ai beni aziendali. La Procura ha sottolineato che il provvedimento è stato emesso nella fase attuale delle indagini preliminari e si basa su accuse provvisorie. La responsabilità penale degli indagati dovrà essere verificata durante il dibattimento e nei successivi gradi di giudizio.

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