Dolore e palloncini bianchi ai funerali di Ciro Palmieri, il 43enne ucciso dalla moglie e da due dei suoi quattro figli, uno dei quali ancora minorenne lo scorso 20 agosto. Le esequie del panettiere dei Giffoni Valle Piana sono state celebrate presso la Chiesa dei Salesiani dove pochissimi intimi si sono riuniti per l’ultimo saluto al 43enne come raccontato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Omicidio Giffoni, ieri i funerali di Ciro Palmieri
Ucciso con una quarantina di fendenti dalla moglie Monica Milite, l’ultimo saluto di Ciro Palmieri è stato celebrato due mesi dopo il ritrovamento del cadavere a causa delle indagini ancora in corso e della difficile autopsia svolta dal medico legale in questi mesi. Il feretro è arrivata nel rione Carmine, quartiere d’origine di Ciro Palmieri, i cui funerali sono stati celebrati da don Pasquale Crisanti. Un silenzio assordante ha accompagnato le esequie. Un silenzio spezzato solo dalla commozione della madre la quale ha raggiunto l’interno della chiesa non senza difficoltà per il dolore. Il sacerdote, nel corso della sua omelia, ha sottolineato l’importanza della pace e della giustizia
Giffoni Valle Piana, omicidio Ciro Palmieri: com’è stato ucciso il panettiere
I carabinieri della compagnia di Battipaglia hanno sequestrato i cinque coltelli, nascosti in un giardino attiguo all’abitazione della famiglia, dove ha avuto luogo il brutale omicidio, nella frazione Curticelle a Giffoni Valle e a casa. Prima le quaranta coltellate, poi il sezionamento del cadavere. Nelle prossime ore ci saranno gli interrogatori di garanzia di Monica Milite e dei due figli che hanno ucciso marito e padre.
Le indagini e gli interrogatori
La moglie, Monica Milite, e due dei quattro figli, il 18enne Massimiliano e il 15enne A. devono rispondere delle accuse in concorso di omicidio aggravato dalla crudeltà e occultamento di cadavere ai danni del capofamiglia. I resti del corpo di Palmieri saranno analizzati dal medico legale nell’esame irripetibile fissato per la mattinata di mercoledì 24 agosto. Fino a questo momento, l’unico ad aver parlato con gli inquirenti e la procura è il 15enne A., il quale ha preso parte al delitto. Il ragazzino sarebbe apparso freddo e lucido, addirittura sollevato dalla morte di quel padre. Il giovane ha sostenuto che l’uomo era solito essere manesco, sempre al centro di litigi anche violenti e che spesso se la prendeva con la mamma.
La denuncia
Come riportato da Repubblica, sette anni fa Ciro Palmieri era stato allontanato da casa dal giudice. La moglie, Monica Milite, lo aveva denunciato ai carabinieri. La donna, in un lungo racconto, avrebbe ricostruito diversi episodi di violenza subiti da lei e dai figli. In particolar modo, il marito si sarebbe accanito contro il primogenito, militare di 23 anni rientrato venerdì sera da Milano.
Omicidio di Ciro Palmieri a Giffoni Valle Piana, trovate le armi del delitto
Nelle scorse ore, i carabinieri hanno trovato tre coltelli che rappresenterebbero le armi del delitto. Le indagini erano partite a seguito della scomparsa di Ciro Palmieri lo scorso 30 luglio. Era stata sua moglie Monica Milite a denunciarlo i carabinieri. La donna ha raccontato che il 43enne avrebbe detto di voler fare una doccia in giardino, ma una volta uscito era sparito nel nulla con una busta di vestiti da lavoro che aveva chiesto alla moglie di preparare. La denuncia è avvenuta lo scorso 30 luglio, appena 24 ore dopo la scomparsa dell’uomo. Una versione che non ha mai convinto i militari.
Le immagini delle telecamere e la svolta del caso
Acquisite le immagini di videosorveglianza dell’abitazione, si era da subito notato che nelle ore tra il 29 ed il 30 luglio le immagini erano state già soprascritte. Chiamato un esperto, è stato possibile però recuperare le immagini originali, e là c’è stata la svolta definitiva alle indagini: in queste, infatti, gli inquirenti hanno scoperto prima una lite familiare e poi il successivo sviluppo, con la moglie e i due figli che avrebbero aggredito l’uomo armati di coltelli, il tutto davanti ad un terzo figlio di 11 anni. I tre avrebbero quindi infierito sul corpo, spiegano gli inquirenti, colpendolo anche quando ormai giaceva morto per terra.
Il delitto davanti gli occhi del figlio 11enne
Il figlio più piccolo, undici anni, ha assistito alla brutale scena. Ora il bimbo, sotto choc, è in affido presso i servizi sociali del Comune. Del tutto ignaro del delitto invece il primogenito, un 22enne che al momento del delitto si trovava nel Nord Italia dove fa il militare.
L’omicidio dopo l’ennesimo litigio
L’assassinio sarebbe avvenuto dopo un alterco della coppia. La donna – interrogata dai militari – avrebbe parlato di violenze ripetute anche se ora Luca, uno dei quattro fratelli di Ciro, scuote la testa: “Mia cognata dice falsità. Le liti? Quelle normali di qualunque coppia. E Ciro era tutto fuorché un uomo che alzava le mani…”.
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Il corpo trovato in un dirupo
È stato trovato il corpo di Ciro Palmieri, il panettiere 43enne di Giffoni Valle Piana ucciso dalla moglie e due figli. Il Comando Vigili del Fuoco Salerno ha inviato la squadra del distaccamento di Giffoni Valle piana con il supporto dei reparti speciali ”speleo Alpino fluviali”, che in collaborazione con il personale del CNSAS, hanno recuperato la salma dell’uomo, che era in un dirupo in località Curticelle a Giffoni Valle Piana.
Il commento del sindaco
“Questa è una di quelle giornate che un’intera comunità non vorrebbe vivere mai. – afferma il sindaco, Antonio Giuliano – C’è tanto sgomento per un dramma, uno choc per una Città dai principi sani, dai valori forti e puri come i nostri. La notizia di questa mattina mi ha lasciato un grande dolore. Pensare che la nostra Giffoni e in particolar modo la tranquillità di una frazione come quella di Curticelle possa venir scossa in maniera così atroce lascia veramente tanto dolore e rammarico, con un gesto lontano anni luce da quanto la mente umana possa anche soltanto immaginare.
È difficile trovare parole in questo momento, credetemi. Non starà a me così come all’intera cittadinanza dare giudizi o fare processi. Lo faranno le autorità competenti, che desidero ringraziare per il lavoro che hanno fatto in queste settimane per far venire a galla la verità”.