EBOLI. Due furti all’ospedale di Eboli ai danni di pazienti ricoverati in due giorni. Nella giornata di domenica, è stato rubato un telefono cellulare ad un paziente ricoverato nel reparto di Medicina, al quarto piano del “Maria Santissima Addolorata”. Questo pomeriggio, invece, un ladro ha derubato un altro paziente di un portafogli, questa volta al terzo piano della struttura. All’interno, secondo la persona derubata, ci sarebbero stati circa 250 euro.
Ovviamente, a causa dell’assenza di un sistema di videosorveglianza o di un controllo degli accessi, e di un efficiente servizio di vigilanza, i ladri sembrano avere vita facile all’interno dei vari reparti dell’ospedale di Eboli. Medici ed infermieri, dal canto loro, affermano di non poter vigilare anche sulla presenza di ladri, pur avendo effettivamente bloccato di recente qualche tentativo di accesso notturno alle stanze di alcuni pazienti.
Le guardie giurate, pronti ad intervenire con immediatezza in caso di situazioni di pericolo, non hanno poteri per effettuare verifiche che, se accurate, consentirebbero probabilmente di risalire ai protagonisti dei furti.
E le forze dell’ordine? In occasione del furto del telefono cellulare, nella giornata di domenica, i carabinieri della compagnia di Eboli sono stati contattati telefonicamente da un vigilante dell’ospedale, su sollecitazione del paziente derubato, ma hanno ritenuto opportuno non intervenire direttamente. In pratica, il paziente derubato non ha potuto fare nulla, ma solo il classico (e piuttosto laconico) “mea culpa” per aver lasciato il telefono cellulare “incustodito” sul comodino accanto al letto d’ospedale.
In sostanza, i ladri possono agire indisturbati all’ospedale di Eboli. Questo perché il controllo sulla sicurezza non spetta a medici ed infermieri, non rientra tra le possibilità delle guardie giurate e, a quanto pare, neppure delle forze dell’ordine che – almeno nella fattispecie di domenica (in altri casi sicuramente hanno preso decisioni diverse) – non sono intervenute sul luogo del furto.