Sette furti nelle chiese di Salerno: preso ladro seriale. Maurizio Vanni è stato allontanato con un provvedimento di divieto di dimora nella città per furto aggravato. Secondo quanto riportato dal Mattino, l’indagato si presentava sempre con identità diverse.
Furti nelle chiese di Salerno, preso ladro seriale
Per alcuni è solo un ladro “per necessità”, mentre per altri rappresenta una ferita al senso di solidarietà dei fedeli delle tre parrocchie derubate. Alcuni sacerdoti lo descrivono come una persona “problematiche”. Da ieri, Maurizio Vanni è stato allontanato da Salerno a seguito di un provvedimento di divieto di dimora per furto aggravato. Secondo l’accusa della procura, guidata dal procuratore capo Giuseppe Borrelli e dal vicario Luigi Alberto Cannavale, confermata dal gip del tribunale di Salerno, è responsabile di sette furti avvenuti in tre chiese della città nelle ultime settimane. I carabinieri della compagnia di Salerno, sotto la direzione del capitano Gianluca Girardo, hanno ricostruito che l’uomo ha rubato le offerte dei fedeli forzando le cassette poste ai piedi delle statue.
Sono stati ricostruiti e denunciati dai parroci sette furti avvenuti in due chiese del centro: Santa Maria dell’Immacolata in piazza San Francesco e Sant’Agostino, oltre alla parrocchia di San Felice a Torrione. Il valore totale del bottino ammonta a diverse migliaia di euro, secondo quanto emerso dalle indagini.
Le indagini
I carabinieri, che hanno condotto un’indagine approfondita per identificare il colpevole, hanno scoperto che Vanni agiva quando i luoghi di culto erano aperti, tra una messa e l’altra, approfittando dei momenti di minore affluenza di fedeli. Si avvicinava alle cassette delle offerte, forzava le serrature e si appropriava del denaro, per lo più costituito da monete. Le indagini sono state supportate da alcune telecamere che hanno ripreso l’uomo entrare più volte nella stessa chiesa e frugare nella cassetta, oltre a impianti di videosorveglianza situati nelle vicinanze.
È stato arrestato grazie a un’attenta indagine condotta dai carabinieri, che hanno ricostruito le modalità del suo intervento, monitorato le chiese e seguito i suoi spostamenti. Al momento, è stato allontanato dalla città per prevenire la possibilità di ulteriori reati simili; in seguito si valuterà la situazione dal punto di vista legale.
Chi è il ladro seriale
Vanni proviene dal quartiere Mariconda. Sposato e padre di famiglia, non aveva un impiego stabile e, secondo fonti informate, da un po’ di tempo viveva da solo. Un anziano parroco della zona, di tanto in tanto, gli affidava dei piccoli lavori per aiutarlo a guadagnare qualche soldo. Don Gaetano Landi, parroco della chiesa di San Felice a Felline a Torrione Alto, lo aveva conosciuto in occasione del battesimo dell’ultimo dei suoi figli. «Si era presentato come anestesista dell’ospedale di Solofra – ricorda – ma poi ho scoperto che non lo era affatto. Mi hanno raccontato che a volte si spacciava per avvocato, altre per medico, e persino per elettricista, presentandosi a persone estranee ai circuiti ecclesiastici come un lontano parente di monsignor Pierro, a cui so che avrebbe anche prescritto dei farmaci. Credo che abbia bisogno di soldi, ma soprattutto di un aiuto dal punto di vista medico». E aggiunge: «Quando ho visto i primi video, quasi non ci credevo – continua don Gaetano – poi ne ho visti altri e mi sono convinto che fosse lui. In effetti ha tentato di rubare anche qui, ma non ci è riuscito perché le nostre cassette sono molto vecchie… Evidentemente si è reso conto che a Torrione non poteva combinare nulla e si è spostato verso il centro». Vanni ha avuto un incontro diretto con don Antonio Romano, il parroco della chiesa di San Felice a Torrione, e da quel momento ha iniziato a monitorare altri luoghi di culto. «Un giorno ero solo in chiesa a pregare – racconta – quando lui è entrato e ho notato che stava maneggiando la cassetta. L’ho fatto uscire, anche in modo brusco. Dai video risulta che è venuto almeno tre volte in venti giorni. Quando ci siamo accorti che stava rubando, abbiamo cominciato a svuotare le cassette ogni giorno. Infine, ho presentato denuncia ai carabinieri quando ho saputo che stavano indagando su questi furti».