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Giacomo Casanova ospite a Salerno presso villa Carrara

Giacomo Casanova è considerato uno dei grandi latin lover della storia, se lo sia stato è fonte di discussione, di certo è che il Casanova era un grande adulatore capace di vendere reti da pesca in alta montagna “alto un metro e novanta Casanova possedeva più che la bellezza, una personalità magnetica ed affascinate” così viene descritto dagli storici.
Aveva una grande intelligenza sopra la media, un abile scalatore sociale tanto che nelle sue memorie, libro scritto da lui, racconta di quanto le donne lo adorassero e di quante erano capitolate ai suoi piedi, dalla nobiltà alla plebe.

La nascita di Casanova

Giacomo Girolamo Casanova nasce il 2 aprile 1725 a Venezia figlio di due attori la madre soprannominata “La Buranella” si chiamava Zanetta Farusso, musa di Carlo Goldoni che la cita nelle sue memorie, ove la definì: “….una vedova bellissima e assai valente“;
Il padre era Gaetano Casanova ma che nel suo libro racconta che il padre biologico fosse il patrizio Michele Grimani, infatti, dopo la morte del padre, la famiglia nobiliare Grimani, prese il piccolo casanova sotto la loro ala. La passione per l’alchimia gli fu trasmessa dalla nonna a cui era stato affidato dai genitori, impegnati  nelle lunghe tournee teatrali.

Inizia a viaggiare e a essere etichettato troppo libertino per i tempi, si laurea in giurisprudenza. Il 31 ottobre 1756 evade dal carcere perché aveva offeso la Santa Religione per un’avventura con due monache. La fuga lo renderà famoso sul tutto il territorio.

Casanova e Lucrezia Castelli

Nel suo racconto il Casanova parlava come un seduttore a cui nessuna donna riusciva a detrarsi, pare che si concedesse spesso ammucchiate, incesti e orge di ogni genere. Passò per Napoli nel 1743 e mentre tornava a Roma nella carrozza su cui viaggiava, trovò una nobil donna tale Lucrezia Castelli accompagnata dal marito avvocato e dalla sorella Angelica.

Stando a quello che racconta il Casanova lui riuscì a sedurre Lucrezia, la sorella Angelica e la loro madre. Nel 1761 fece di nuovo ritorno a Napoli, dove incontrò di nuovo Lucrezia che gli presentò la figlia, frutto dell’avventura avuta con lui diciassette anni prima Leonilde.
Casanova riparte di nuovo e fa ritorno a Napoli solo nel 1770 e scopre che Lucrezia ormai vedova si è trasferita a Salerno insieme alla figlia che ha sposato il Marchese Carrara, arriva nella città di Salerno nell’Agosto dello stesso anno.

Il soggiorno a Villa Carrara

Casanova scrive che fu bel accolto dal marito della figlia a villa Carrara, si stabilì per alcune settimane dal genero, il Marchese Carrara.
Il nobiluomo, il Carrara, ormai avanti negli anni soffre di gotta, si presenta in condizioni fisiche decisamente compromesse. Confessa a Casanova che per colpa dei problemi fisici non riesce ad assolvere i doveri coniugali ed è molto preoccupato per la giovane moglie Leonilde vista la sua giovane età. Sempre stando alle memorie del Casanova questo scaturì una relazione incestuosa fra lui Lucrezia e Leonilde raccontando dettagliatamente le loro notti che ardevano nella villa Carrara.
Sempre seconda Casanova lui ebbe un figlio da Leonilde, figlio che incontrerà a Praga, tra il 1791 e il 1792, dove era membro della delegazione diplomatica napoletana. Leonilde avrà una brillante carriera nei teatri napoletani cantante, attrice e comparsa.

Casanova trascorse gli ultimi anni nella Repubblica Ceca a Dux la morte lo raggiunse il 4 giugno del 1798, prima di morire un ultimo disperato tentativo di rivivere una vita attraverso le sue memorie, scrisse un libro “Histoire de ma vie” in lingua francese, raccolse tutte le sue avventure vere o desiderate.

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