Arrivano le condanne per l’omicidio del panettiere Ciro Palmieri avvenuto a Giffoni Valle Piana. I giudici della Corte di Assise di Salerno hanno condannato la moglie e il figlio maggiore rispettivamente a 18 e 15 anni di reclusione. Ciro Palmieri fu accoltellato, smembrato e poi disperso in montagna in sacchi neri. Denunciarono la sua scomparsa per depistare le indagini. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Giffoni Valle Piana, omicidio del panettiere Ciro Palmieri: arrivano le condanne
I giudici della Corte di assise di Salerno hanno inflitto una pena di 18 anni a Monica Milite e di 15 anni a Massimiliano Palmieri per l’omicidio di Ciro Palmieri, marito e padre dei due imputati. Sono state riconosciute attenuanti generiche, prevalenti sulle aggravanti, e si è tenuto conto del fatto che hanno agito in stato di ira. La sentenza è stata pronunciata ieri nel primo pomeriggio, dopo alcune ore di camera di consiglio. In mattinata, sia le pubbliche ministere Licia Vivaldi e Stefania Faiella, sia le parti civili (gli avvocati Rocco Pinto per i familiari e Francesco Siniscalchi per il figlio più piccolo della coppia) e i difensori (l’avvocato Francesco Saverio Dambrosio per la Milite e l’avvocatessa Antonietta Cennamo per Massimiliano Palmieri) hanno deciso di rinunciare alle controrepliche, permettendo così alla Corte di ritirarsi immediatamente in camera di consiglio.
I giudici hanno ridotto le richieste della pubblica accusa, che prevedevano 25 anni per la donna e 22 per il figlio. Le due magistrate, pur considerando le ipotesi di maltrattamento subite dai familiari della vittima da parte di Ciro, hanno determinato la pena tenendo conto solo delle attenuanti generiche, equivalenti alle aggravanti contestate. Hanno escluso sia la legittima difesa, sostenuta dagli avvocati degli imputati, sia l’attenuante della provocazione, quest’ultima invece riconosciuta dai giudici della Corte di assise di Salerno, che hanno condannato i due imputati anche al risarcimento del danno a favore delle parti civili costituite. Ora si dovrà attendere novanta giorni per la pubblicazione delle motivazioni.
La ricostruzione del delitto
Ciro Palmieri fu assassinato nella sua abitazione a Giffoni Valle Piana nel pomeriggio del 29 luglio 2022. Il suo corpo, ritrovato mutilato e nascosto in sacchi di plastica, era stato abbandonato in un’area boschiva lungo la strada provinciale 25 giffonese, nel tentativo di distruggerlo e disperderlo tra gli alberi, simulando una fuga volontaria della vittima. Per occultare il cadavere, le gambe furono colpite ripetutamente con un macete, tanto che l’arto destro si staccò dal resto del corpo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’omicidio avvenne al culmine di una lite tra i coniugi, scaturita quando il panettiere scagliò del liquido da una bottiglia contro la moglie, la quale, afferrata una scopa, tentò di colpirlo.
Il trambusto attirò l’attenzione di due figli della coppia, che cercarono di immobilizzare il padre tenendogli ferme le braccia. Nel tentativo di liberarsi, l’uomo colpì la moglie, facendola cadere. La donna, rialzandosi, afferrò un coltello e colpì l’uomo più volte alle spalle. Nel frattempo, uno dei due figli trascinava il padre lungo il corridoio, stringendogli un braccio attorno al collo, mentre l’altro, preso un secondo coltello, lo colpiva ripetutamente al petto. (Uno dei due figli, all’epoca minorenne, è già stato condannato).