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Hotel falliti o in crisi, la provincia di Salerno in testa alla classifica

SALERNO. Il numero delle strutture turistico-ricettive all’asta in Italia è aumentato del 21% in sei mesi: e il record nella speciale classifica per province tocca a Salerno che con le sue 18 procedure in corso che riguardano alberghi, bed & breakfast, motel, campeggi e simili supera tutti gli altri capoluoghi d’Italia.

Con una particolarità in più: gran parte delle procedure (secondo il sito astefallimentari) riguarda in particolare la città di Capaccio Paestum, con 5 procedure aperte, seguita da Bracigliano, Nocera, Eboli, Ispani, Ceraso, Perdifumo, San Mango, Ascea, Camerota e Montecorvino Pugliano.

La situazione in Italia

Complessivamente in tutta Italia sono 217 le strutture ricettive avviate alla vendita all’asta, a fronte delle 179 rilevate nel luglio 2016. La diminuzione di oltre il 7% evidenziata nel primo semestre dello scorso anno, quindi, non è stata confermata. Anzi, la tendenza ha subìto una decisa inversione di marcia, con valori assoluti nettamente superiori anche a quelli del 2015.

I dati sono contenuti nel Rapporto semestrale sulle aste immobiliari del Centro Studi Sogeea, che è stato presentato in Senato.

A trainare la secca impennata del dato sono soprattutto il Sud (+50% rispetto alla scorsa estate) e il Nord (+41%), di fatto tornato ai livelli di dodici mesi fa; più contenuto l’incremento in Sicilia e Sardegna (+17%), mentre il Centro della Penisola è l’unica macro-area ad aver fatto registrare un lieve calo (-6%).

La crisi del Sud Italia

Poco più della metà degli immobili oggetto dell’analisi (111) è localizzato nel Mezzogiorno d’Italia (isole maggiori comprese), a fronte di una quota pari al 46% emersa a luglio 2016: un ulteriore segnale delle evidenti difficoltà incontrate nelle zone meridionali a contrastare una congiuntura di stagnazione economica ormai di medio-lungo periodo.

Le regioni

Gli incrementi più significativi si riscontrano in Sicilia (+52%), la regione italiana con più strutture all’asta insieme alla Toscana (32 a testa), in Campania (+68%) e in Calabria, passata da zero a 8 immobili in vendita. A livello nazionale, c’è da rilevare il +71% dell’Emilia Romagna e il +45% di Piemonte e Toscana. Migliora leggermente la situazione della Sardegna, passata da 25 procedure forzate a 22, e del Lazio, da 19 a 17. In fondo alla classifica la Liguria con un solo immobile all’asta.

Le province

A livello di province, invece, comanda Salerno con 18 strutture in vendita: il dato, l’unico a doppia cifra nel panorama nazionale, le consente di primeggiare nettamente rispetto a Frosinone, Pistoia e Rimini (9 per ognuna). Seguono poi Cuneo (8), Livorno, Pisa e Siracusa (tutte con 7).

Le dichiarazioni

«A pagare dazio sono soprattutto le realtà imprenditoriali di dimensioni contenute – spiega Sandro Simoncini, presidente di Sogeea e direttore del Centro Studi – il 55% dei complessi turisticoricettivi attualmente all’asta ha un prezzo inferiore al milione di euro.

Ovviamente anche la crescita del numero assoluto di strutture in difficoltà non può che preoccupare».

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